Risultati clinico-longitudinali di perni in fibra cementati con un nuovo “Core material”

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In questo lavoro clinico è stata testata una nuova combinazione di perni e materiale “core” da cementazione e ricostruzione del moncone in premolari trattati endodonticamente. Quindi i premolari erano ricostruiti con corone in ceramica e/o metallo-ceramica.  I risultati hanno dimostrato la validità del sistema testato; infatti a distanza di 18 mesi non si sono evidenziati fallimenti. Questi dati dovranno essere confermati da un più lungo periodo di osservazione.

Parole chiave: perno in fibra, materiale core

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Negli ultimi anni i perni in fibra sono stati proposti come valida alternativa ai perni metallici per il restauro di denti trattati endodonticamente1,2. La potenzialità dei perni in fibra di ridurre drasticamente l’incidenza delle fratture radicolari non trattabili rispetto ai perni metallici è stata enfatizzata in alcuni lavori in vitro 3,4. Inoltre, in alcuni studi progettati per valutare la resistenza alla frattura e il modo in cui si verifica il fallimento di denti trattati endodonticamente, i restauri sorretti da perni in fibra hanno dimostrato una resistenza meccanica aumentata e una limitata frequenza di fallimenti non ritrattabili rispetto a denti trattati endodonticamente ma restaurati senza l’inserimento di perni5-9.  Studi clinici retrospettici10-12 e prospettici13-19 sono stati condotti per stabilire la percentuale di successo di denti trattati endodonticamente e ricostruiti mediante l’uso di perni in fibra. In base alle diverse variabili inserite nei protocolli clinici come il disegno dello studio, il tipo di denti selezionati, il numero di pazienti e i loro criteri di inclusione ed esclusione, sono state registrate percentuali eterogenee di fallimenti, che andavano dall’8% dei perni in carbonio per un periodo di osservazione di 7 anni in un lavoro retrospettico12 al 12% per perni in fibra di vetro in un lavoro prospettico a 2 anni17.

I trials in vivo hanno evidenziato alcuni fattori basilari, come il tipo di dente e la sua posizione nel cavo orale, in relazione alle forze occlusali17,18, l’esistenza di contatti interprossimali20 e il tipo di restauro finale21; tutti questi elementi possono avere una diretta influenza sulla percentuale di successo di denti trattati endodonticamente e restaurati con perni in fibra. Inoltre, alcuni lavori hanno indicato il grado di perdita di tessuti duri parodontali come un fattore rilevante nel determinare il successo clinico17,18 e hanno evidenziato l’importanza del preservare una quantità di tessuto coronale di almeno 2 mm in altezza circonferenzialmente, creando il cosiddetto “ferrule effect”, per migliorare la capacità di sopportazione di carico del dente restaurato sia in vitro22-25 che in condizioni cliniche26. Recentemente materiali “Core” – cioè indicati sia alla cementazione di perni in fibra sia, nel contempo, alla ricostruzione della parte coronale dell’elemento dentale in funzione protesica – sono stati proposti al mercato e hanno riscosso una discreta popolarità da parte dei clinici. Pertanto lo scopo di questo studio è quello di valutare un materiale “Core” (Gradia Core) usato in combinazione con i perni dello stesso produttore dopo un periodo clinico di 24 mesi e verificarne l’efficacia a breve termine in premolari trattati endodonticamente e quindi ricoperti con una corona in ceramica.

Materiali e metodi

Sono stati selezionati in modo randomizzato 75 pazienti in necessità di ricevere un trattamento endodontico e il restauro di un premolare. L’esame clinico e radiografico dimostrava la necessità del trattamento endodontico. I pazienti erano stati informati sul trattamento da eseguire e prima di essere inseriti nel protocollo clinico hanno rilasciato un consenso informato scritto. Il canale radicolare è stato poi preparato con frese a bassa velocità montate su micromotore, fornite dalla casa produttrice, e la profondità di preparazione era di 9-10 mm; il Core material (Gradia Core, GC Co., Tokyo, Japan) è stato usato secondo le indicazioni del fabbricante. Il diametro del perno in fibra era correlato al diametro del canale radicolare. Il cemento è stato applicato mediante un puntale endodontico di plastica e altro materiale è stato posto sul perno stesso prima del suo inserimento nel canale. Quindi il cemento è stato lasciato indurire e nel contempo la ricostruzione coronale intorno al perno è stata eseguita, usando sempre il Core material, in altri 2-3 incrementi. In tutti i casi la quantità di struttura coronale residua non era mai inferiore al 50% del totale. Quindi gli elementi dentali sono stati ricostruiti secondo il piano di trattamento del paziente, con una corona in Gradia Forte oppure in  oro-ceramica oppure in Empress II. I pazienti sono stati richiamati dopo 6 mesi, 1 e 2 anni e sono state eseguite radiografie ed esame clinico di ogni elemento trattato. Tutti i restauri sono stati inseriti tra maggio e ottobre 2008.  Durante l’esame clinico di richiamo/controllo, a ogni paziente sono stati valutati i seguenti parametri:

• lesioni periapicali;

• infiltrazione marginale;

• integrità marginale;

• stabilità del colore;

• colorazione di superficie;

• retenzione: per frattura del perno/per frattura del restauro coronale;

• frattura di superficie (micro-cracks).

I parametri clinici sono stati valutati secondo i criteri riportati nelle tabelle 1-7.

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Discussione

Seguendo il protocollo di un clinical trial prospettico già pubblicato27, questo studio è stato progettato per verificare se l’uso di un nuovo “Core material” in combinazione con un perno in fibra di vetro ha la possibilità di soddisfare le esigenze ricostruttive-protesiche finalizzate alla riabilitazione di premolari trattati endodonticamente. A tal fine, particolare attenzione è stata data alla standardizzazione di molte variabili che possono influenzare la funzione clinica, come il tipo di dente e la loro funzione in arcata (solo premolari con denti adiacenti e in occlusione con l’antagonista naturale) così come il tipo di restauro definitivo (corone in ceramica). Si è seguita la procedura ricostruttiva che prevede l’applicazione del sistema adesivo self-adhesive e quindi del Core material sia per la fase di cementazione sia per la successiva ricostruzione del moncone. Il perno in fibra utilizzato (GC Fiber Posts) ha dato dimostrazione di una resistenza meccanica sovrapponibile a quella del DT Light Fiber Posts considerato il controllo positivo in questo tipo di studi sia clinici che di laboratorio26-27. Una possibile spiegazione degli ottimi risultati ottenuti in questo trial clinico, comparabili a quelli dei migliori test clinici riportati in letteratura, può essere insita anche nei buoni valori di adesione riscontrati tra il sistema adesivo del Gradia Core e la dentina radicolare, oltre alle già ricordate proprietà meccaniche del perno.

Si deve ricordare che il perno GC è fabbricato seguendo la tecnica di “prepensionamento” delle fibre. Questa procedura prevede l’immersione delle fibre nella resina prima della sua polimerizzazione in uno stato di tensione meccanica. Al momento della polimerizzazione finale della resina, la tensione delle fibre viene liberata e conseguentemente il perno potrà assorbire lo stress tensile durante la sua funzione in modo più efficace. Per quanto riguarda il ruolo della struttura coronale residua degli elementi trattati, la letteratura riporta come sia fondamentale preservarne il più possibile16,17,21-24,26.  Questo studio, che ha coinvolto solo elementi dentali ai quali fosse rimasta almeno il 50% di dentina coronale residua, conferma con i suoi ottimi risultati quanto riportato da lavori precedenti.  La raccolta di dati a medio-lungo termine è comunque sempre fondamentale per poter validare definitivamente ogni sistema adesivo usato in combinazione con cementi/resine composite e perni e pertanto questo protocollo clinico sarà ricontrollato nei prossimi anni. Inoltre, la limitazione ai soli premolari come denti testati – seppure giustificata dal bisogno di standardizzare la procedura clinica – pone un altro limite a questo lavoro clinico. In conclusione, dopo un’osservazione clinica di 18 mesi, l’uso di un perno in fibra (GC Fiber Posts) in combinazione con un nuovo sistema per la cementazione e la ricostruzione simultanea dell’elemento dentale (Gradia Core) ha dimostrato di dare ottimi risultati alla riabilitazione di premolari trattati endodonticamente.

Corrispondenza
Prof. Marco Ferrari
Dipartimento Scienze Odontostomatologiche
Università di Siena Policlinico Le Scotte
Viale Bracci 1 – 53100 Siena
ferrarm@gmail.com

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Risultati clinico-longitudinali di perni in fibra cementati con un nuovo “Core material” - Ultima modifica: 2011-01-17T17:46:38+00:00 da Redazione

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