Risoluzione di un caso estetico anteriore con restauri diretti addizionali. Case report

1. Visione frontale dei denti da restaurare, microinfiltrazioni di vecchi compositi di 1.2, 1.1, 2.1

Minimal invasive and additional direct restorations to improve smile aesthetics. Case report

Grazie all’evoluzione degli ultimi anni, oggi i materiali compositi possono essere utilizzati con buoni risultati anche in situazioni cliniche che venivano gestite esclusivamente con la ceramica. In questo case report vengono mostrati i vari passaggi del trattamento conservativo ricostruttivo di 6 denti frontali superiori di una paziente, che aveva importanti richieste estetiche ma un budget economico piuttosto limitato. Il momento di analisi e confronto
con la paziente attraverso il mock-up è stato fondamentale per capire e organizzare al meglio le fasi del trattamento.

 

Riassunto
I materiali compositi si sono evoluti negli ultimi anni a tal punto da poter essere utilizzati con buoni risultati anche in situazioni cliniche che prima venivano gestite usualmente ed esclusivamente con la ceramica. Questo case report mostra i vari passaggi del trattamento conservativo ricostruttivo di 6 denti frontali superiori di una donna di 44 anni che aveva importanti richieste estetiche ma un budget economico piuttosto limitato. Il trattamento si è sviluppato in due appuntamenti: prova funzionale ed estetica del mock-up e confronto diretto con la paziente, e ricostruzione di 1.3-1.2-1.1-2.1-2.2-2.3. Le ricostruzioni sono state eseguite dopo aver smontato le precedenti, seguendo la guida in silicone e sormontando di circa 1 mm la superficie vestibolare dello smalto, laddove rimasto integro, dei 6 elementi, per consentire la stratificazione di una nuova anatomia dentinale e smaltea.

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Summary
Composites materials have so significantly evolved in the last few years, that they can conveniently used even for clinical situations when ceramics were usuallly exclusively adopted. This case report shows the steps of the treatment of 6 frontal teeth in a 44 years old woman who had high aesthetic expectations but limited financial resources. The treatment consisted of two appointments: aesthetic and functional control with the mock-up looking for patient’s satisfaction, and reconstructions of 1.3-1.2-1.1-2.1-2.2-2.3.  The restorations were made after the removal of old composites, following the silicon mask and adding a thickness of 1 mm on the vestibular surfaces, to draw a new dentinal anatomy and to layer new enamels.

 

Federico Dell’Acqua
Odontoiatra, libero professionista, Pergine Valsugana TN

II materiali compositi si sono evoluti negli ultimi anni a tal punto da poter essere utilizzati con buoni risultati anche in situazioni cliniche che prima venivano gestite usualmente ed esclusivamente con la ceramica. Il processo decisionale che porta alla scelta di un trattamento specifico rispetto un altro dovrebbe prendere in considerazione differenti parametri: situazione clinica, età del paziente, tipologia di materiale, tecnica ricostruttiva1.

È evidente come quanto più il quadro clinico sia complesso quindi con più denti da ricostruire e più estese cavità tanto più l’approccio iperconservativo risulti difficoltoso. Questo ci porta a preferire tecniche di ricostruzione indiretta che, nonostante siano tendenzialmente più invasive e costose, ci permettono di gestire al meglio casi di questo tipo. La tecnica di ricostruzione diretta presenta molti vantaggi: tra questi, il risparmio di tessuto dentale, la possibilità di iniziare e finire il trattamento in un singolo appuntamento, un costo accessibile e un’estetica finale più che accettabile.

Gli svantaggi della tecnica di ricostruzione diretta sono essenzialmente correlati alla difficoltà di gestione di casi particolarmente complessi, da un punto di vista sia estetico sia funzionale, e alla necessità di ricorrere a una mascherina di guida in silicone ottenuta da una ceratura diagnostica (e quindi di avere un secondo appuntamento).
Questo scenario si presenta specialmente in casi di voluminose ricostruzioni di IV classe di Black o quando si voglia ottenere un importante cambio di forma dentale2-7.

Caso clinico

M., donna, 44 anni, buono stato di salute generale, no patologie ATM, no problemi funzionali, perdita di entrambe le guide di disclusione canina.
La paziente si presenta alla visita con la richiesta di migliorare l’estetica del suo sorriso, sottolineando come motivo principale del suo inestetismo la differenza di forma tra i due incisivi centrali superiori. Il secondo sestante è parodontalmente sano, tutti gli elementi sono vitali. Gli elementi 1.2, 1.1 e 2.1 presentano compositi multipli incongrui (Figura 1).

1. Visione frontale dei denti da restaurare, microinfiltrazioni di vecchi compositi di 1.2, 1.1, 2.1

Nonostante la paziente sia stata informata sui vantaggi estetici nel lungo periodo dei restauri indiretti in ceramica rispetto ad altre soluzioni, per motivi economici decide di optare per le ricostruzioni dirette dei 6 elementi frontali superiori.
Insieme alla paziente decidiamo di eseguire inizialmente uno sbiancamento esterno delle due arcate, e successivamente di eseguire dei restauri diretti degli elementi da 1.3 a 2.3 con l’obiettivo di modificarne la forma, migliorare l’estetica del sorriso e conservarla nel tempo creando due buone disclusioni canine.

I restauri dei canini si sono resi necessari su entrambe le superfici vestibolare e palatale per camuffarne la vestiboloversione e per ottenere due buone guide canine che permettessero un ideale allungamento coronale di 1.2 e 2.2.
Le forme dentali sono state modificate con una ceratura diagnostica di tipo additivo di circa 1 mm sull’intera superficie vestibolare dei 4 incisivi superiori e parzialmente sui canini, a livello della bombatura vestibolare e sulla superficie palatale coronale (Figura 2).

2. Ceratura diagnostica addizionale sulle superfici vestibolari

Il trattamento si è svolto in 2 passaggi.

  • Il primo ha visto il test estetico-funzionale del mock-up che ha trovato la soddisfazione della paziente per quanto riguarda l’aumento dei volumi dentali.
  • Nel secondo appuntamento sono stati eseguiti i restauri di 1.3, 1.2, 1.1, 2.1, 2.2, 2.3 seguendo la guida in silicone sia per quanto riguarda la ricostruzione della superficie palatale sia per avere un feedback sulla stratificazione vestibolare di masse dentinali e smaltee di 1.2 1.1 2.1 e 2.2 (Figure 2-7).

No Prep: le aree di smalto vestibolare intatto di 1.2 1.1 2.1 e 2.2 non sono state preparate, ma trattate solamente con airflow con polvere di glicina.
Il risultato soddisfa sia la paziente che il clinico (Figura 8-10).

8. Visione laterale destra
9. Visione laterale sinistra
10. Traslucenza dei margini incisali
Conclusioni

L’evoluzione dei materiali compositi ci permette abitualmente di risolvere svariati casi restaurativi senza dover ricorrere a tecniche più invasive e costose.
Se utilizzati correttamente i compositi consentono di ottenere buoni risultati sia dal punto di vista estetico che funzionale. Negli ultimi anni la domanda per trattamenti economicamente meno onerosi è aumentata, e da qui la necessità di ricorrere all’utilizzo dei compositi anche in quei casi in cui sarebbe preferibile la ricostruzione indiretta con la ceramica.
Portare al successo un caso con alte richieste estetiche è una sfida per ogni clinico.
Il momento di analisi e confronto con il paziente attraverso il mock-up è fondamentale per capire e organizzare al meglio gli steps del trattamento.

Corrispondenza
dellacqua.federico@gmail.com

Bibliografia
  1. Vailati F, Belser UC. Full-mouth adhesive rehabilitation of a severely eroded dentition: the three-step techniques. Part 1. Eur J Esthet Dent 2008; 3:30-44.
  2. Libero A. I compositi nel settore anteriore con tecnica diretta, indiretta o semidiretta: quale scelta? Int J Esthet Dent 2016; 2:192-205.
  3. Vailati F, Belser UC. Full-mouth adhesive rehabilitation of a severely eroded dentition: the three-step techniques. Part 2. Eur J Esthet Dent 2008; 3:128-146.
  4. Vailati F, Belser UC. Full-mouth adhesive rehabilitation of a severely eroded dentition: the three-step techniques. Part 3. Eur J Esthet Dent 2008; 3:236-257.
  5. Dietschi D. Optimizing smile composition and esthetics with resin composites and other conservative esthetic procedures. Eur J Esdthet Dent 2008; 3:14-29.
  6. Macedo G, Raj V, Ritter AV. Longevity of anterior compoite restorations. J Esthet Restor Dent 2006; 18:310-311
  7. Peumans M, Van Meerbeek B, Lambrechts P, Vanherle G. The 5-year clinical performance of direct compositeadditions to correct tooth form and position. II. Marginal qualities. Clin Oral Investig. 1997; 1:19-26.

Risoluzione di un caso estetico anteriore con restauri diretti addizionali. Case report - Ultima modifica: 2017-12-15T15:14:37+00:00 da Redazione

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