Resilon™: un nuovo materiale sintetico per l’otturazione canalare

Resistenza alla frattura radicolare
Teixeira et al.17 hanno studiato e affermato che la resistenza dei denti trattati endodonticamente con Resilon risulta maggiore di quelli sigillati con guttaperca. Al contrario, Gesi et al.15 hanno messo in discussione la capacità di Resilon di aumentare la resistenza alle fratture radicolari, facendo notare la minor resistenza interfacciale rispetto al sistema guttaperca-AH Plus. Questa teoria è pure confermata dallo studio di Williams e Loushine18, dove si conclude che la compattezza di entrambi i materiali, Resilon e guttaperca, sono insufficienti per rinforzare la struttura radicolare dopo un trattamento endodontico.

Penetrazione nei canali laterali
Secondo quanto esposto nella letteratura più recente19,20 non si evidenziano significative diversità di comportamento tra Resilon e guttaperca rispetto a questo punto. Brothman21 non evidenzia sostanziali differenze tra i due materiali nel riempimento di canali laterali prodotti artificialmente a 7, 5, 3, 1 mm dall’apice. Unico suggerimento utile rispetto al protocollo fornito dalla SybronEndo sarebbe quello di scaldare l’Obtura a una temperatura lievemente maggiore dei 140 °C consigliati dalla Casa produttrice. Altro studio che concorda con la similarità generale dei due materiali è quello di Biggs et al.22, che ha usato la tecnica della penetrazione dei fluidi come mezzo di analisi.

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Proprietà termiche e chimiche
Miner et al.23 hanno studiato le proprietà termiche del Resilon, paragonandole a quelle della guttaperca: per quanto riguarda la conduzione del calore si riscontra una differenza solo nei primi 3 mm dalla sorgente, dai 4 mm in su non sono state rilevate differenze significative.

Interazione con i diversi irriganti endocanalari
Nello studio di Stratton et al.24 risulta una maggiore adesione di Resilon-Epiphany rispetto a guttaperca-AH Plus, confrontando il comportamento dei due materiali con e senza l’impiego del loro cemento-sealer e con l’utilizzo di tre tipologie di irriganti: ipoclorito di sodio 5,25%, clorexidina 0,12% e clorexidina 2%. Gli irriganti non hanno modificato le prestazioni dei due materiali testati. Tuttavia, se usato come ultimo lavaggio, l’ipoclorito di sodio al 5,25% determina una severa diminuzione dell’adesione di Resilon, probabilmente dovuta all’ossidazione di alcuni elementi della matrice dentinale.

Lo studio di Erdemir et al.25 ha paragonato l’adesione dentinale delle resine dopo l’utilizzo di diversi tipi di irriganti: è risultata una notevole diminuzione del legame dentina-resina dopo l’utilizzo di ipoclorito di sodio al 5%, perossido di idrogeno al 3% o l’alternanza dei due, mentre irrigando con clorexidina allo 0,2% non è stato rilevato alcun problema all’interfaccia dentinaresina. La conclusione di questo studio è che il sistema Resilon-Epiphany è più resistente alla penetrazione dei fluidi rispetto al sistema guttaperca-AH Plus, evitando però l’utilizzo di ipoclorito di sodio o perossido di idrogeno come ultimo lavaggio, in quanto entrambi indeboliscono l’adesione, non compromessa, per esempio, dall’uso di EDTA al 17%.

Ritrattamenti
Tra i diversi studi spicca quello di Lin et al.26 che pubblicano immagini al SEM dove, dopo il ritrattamento, si può apprezzare la formazione di un nuovo strato di penetrazione resinosa all’interno dei tubuli dentinali. La rimozione della prima cura con strumenti manuali si è rivelata molto difficile rispetto agli strumenti rotanti. Accanto, comunque, alle numerose immagini di nuova e soddisfacente adesione, sono presenti alcune aree dove non è avvenuta una completa rimozione del materiale. Sono, quindi, presenti zone dove non è avvenuta penetrazione resinosa nei tubuli dentinali, ma le minime dimensioni di queste non permettono di definirle veri e propri gap tra le due superfici. Lo studio mostra comunque risultati simili con Resilon-Epiphany e con guttaperca-AH Plus.

Differenze al Sem
Le proprietà di un ideale materiale da otturazione sono le seguenti: facile introduzione all’interno del canale, capacità di aderire al canale sia apicalmente sia lateralmente, minima contrazione, non irritazione dei tessuti peri-radicolari, non colorazione del dente, facile ritrattabilità, sterilità e radiopacità27. Nello studio di James et al.28 si analizzano, al SEM e con altre tecniche microscopiche, sezioni di canale otturate con i materiali in questione. Si misurano così la percentuale di materiale da otturazione, adesivo, detriti e vuoti all’interno di ogni sezione. Lo studio di Tunga e Bodrumlu29, in accordo con lo studio di Shipper et al.14, danno vita reale al concetto di monoblocco (figura 8), anche se questa conclusione contrasta con gli studi riportati da Tay et al.16 e Gesi et al.15. Tuttavia, si ritiene che questa discrepanza possa essere stata causata dall’ipoclorito di sodio utilizzato come ultimo lavaggio nei campioni utilizzati in quest’ultima ricerca; nello studio di Tunga e Bodrumlu è stato usato come ultimo irrigante una soluzione salina sterile come raccomandato dalla Casa produttrice.

Rapida disinfezione dei coni e possibile biodegradabilità e idrolisi alcalina di Resilon
In un interessante studio di Royal et al.30 si dimostra come i coni di guttaperca, una volta estratti dal loro contenitore, vengano contaminati da diversi microrganismi. Questo fenomeno potrebbe ritardare la guarigione o addirittura impedirla. Una rapida disinfezione dei coni di guttaperca con ipoclorito di sodio si rivela comunque efficace contro Gram-positivi, Gram-negativi e microrganismi sporiformi31,32. Siena et al.33 hanno proposto l’immersione del cono di guttaperca in ipoclorito di sodio 5,25% per un minuto.

Per quanto riguarda i coni di Resilon, ipoclorito di sodio al 5,25% e clorexidina al 2%, sono risultati efficaci nella rapida disinfezione contro Enterococco faecalis, microrganismo particolarmente resistente. Tuttavia, è significativa l’osservazione che durante la disinfezione dei coni di Resilon con clorexidina 2% si è registrata una loro decolorazione e una formazione di un precipitato: potrebbe essere correlato al colorante o, probabilmente, all’assorbimento proteico di BHIB.

Recenti studi di Tay et al.33,34 hanno evidenziato che Resilon è suscettibile a idrolisi alcalina e, quindi, risulta biodegradabile da enzimi batterici e salivari. Se Resilon non mantiene le sue capacità nel tempo, il dente potrebbe decolorarsi, esattamente come potrebbe perdere il sigillo. Ulteriori studi sono quindi necessari per verificare questo delicatissimo aspetto.

Resilon™: un nuovo materiale sintetico per l’otturazione canalare - Ultima modifica: 2009-12-17T12:31:05+00:00 da Redazione

1 commento

  1. […] ultimi e proceduto ad adeguati metodi e tempi di utilizzo degli irriganti canalari, è tempo di sigillare l’endodonto. Questo può essere fatto attraverso diverse tecniche, una di queste prevede l’utilizzo di […]

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