Previsione d’inclusione dei terzi molari e indicazioni alla loro estrazione

La sintomatologia è spesso assente o, nel caso di disodontiasi, è rappresentata da dolore per gengivite pericoronale, limitazione funzionale fino al trisma nei casi più severi, linfoadenopatia satellite; può essere anche interessato il secondo molare con carie, malattia parodontale, riassorbimento radicolare. La diagnosi si basa principalmente sull’esame radiografico con ortopantomografia, teleradiografia laterolaterale o TC e, in base a questi esami, è possibile classificare il grado di inclusione2.

Nei casi ortodontici, in cui vi è indicazione a estrarre i terzi molari, si può procedere alla loro germectomia ovvero alla rimozione del germe dentale ancora in fase di maturazione, prima che esso erompa in arcata. Essa può essere effettuata in età precoce o precocissima (prima degli 8 anni) o in età tardiva. Scopo del presente lavoro è quello di eseguire una revisione della letteratura circa i metodi di previsione di inclusione dei terzi molari e le indicazioni alla loro germectomia o estrazione profilattica dell’elemento incluso completamente formato e asintomatico.

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Discussione

Sono stati proposti in letteratura numerosi metodi di previsione di inclusione dei terzi molari che si basano sull’analisi dei tracciati cefalometrici di ortopantomografie e di teleradiografie del cranio in proiezione latero-laterale o sullo studio di crani secchi. La maggioranza dei lavori si è rivolta allo studio dei terzi molari inferiori rispetto ai superiori, probabilmente per le minori implicazioni cliniche di questi ultimi. Nel 1979, Ricketts3 propone, sulla teleradiografia, la misura parallela al piano di Francoforte della distanza tra il punto più distale del primo molare superiore e la verticale pterigoidea come lo spazio disponibile per l’eruzione dei secondi e terzi molari superiori e inferiori misurati nei loro diametri coronali mesio-distali (figura 1): la distanza ideale dovrebbe essere l’età del paziente più 3 mm per il superiore e più 6 mm per l’inferiore.

Tale valutazione tiene conto della crescita della mandibola secondo una direzione ad arco di cerchio, in cui i primi molari migrano verso l’alto lasciando spazio per i terzi molari. A tale spazio disponibile, Schulhof e Turley4 attribuiscono una percentuale di possibilità di corretta eruzione dei terzi molari: per il superiore, con uno spazio maggiore di 25 mm, il germe del terzo molare superiore ha una probabilità del 60% di erompere correttamente, con uno spazio minore di 25 mm il 10%. Nel 1993, Ganss et al.5, sul tracciato dell’ortopantomografia, misurano sul piano occlusale lo spazio tra il punto più distale del secondo molare e il margine anteriore del ramo come spazio disponibile per il terzo molare superiore misurato sempre nel suo diametro coronale mesio-distale (figura 2).

La maggioranza dei metodi di previsione di inclusione dei terzi molari proposti riguarda gli inferiori per la loro maggiore implicazione clinica rispetto ai superiori.

Previsione d’inclusione dei terzi molari e indicazioni alla loro estrazione - Ultima modifica: 2009-10-25T12:58:10+00:00 da Redazione

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