Odontoiatri in corsa verso l’Odontostomatologia dello sport

“Crescono le evidenze scientifiche e le applicazioni cliniche dell’Odontostomatologia dello sport, ma c’è ancora molto da fare”.  A dirlo è Domenico Tripodi, past president e attuale responsabile scientifico della Società italiana di odontostomatologia dello sport (Sios), nonché direttore dei Corsi di Perfezionamento in “Odontostomatologia dello sport” e “Igiene e profilassi in Odontoiatria pediatrica e sportiva” presso l’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara;  autore, insieme con Simonetta D’Ercole, Presidente della Sios, dell’aggiornamento monografico “Salute orale e sport. Il ruolo dell’odontoiatra sportivo nel team che segue l’atleta, pubblicato su Il Dentista Moderno.

Il cavo orale, crocevia di apparati vitali

“I legami tra la bocca, l’apparato stomatognatico e lo sport sono molto stretti”, dice Domenico Tripodi, “eppure per lungo tempo sono stati trascurati. Basti pensare che la bocca è il punto di passaggio dei due grandi apparati, quello respiratorio e quello digerente, di cui l’atleta si serve in modo del tutto particolare, del primo per poter respirare correttamente ed ossigenare il sangue, nonché i muscoli e l’intero organismo, dell’altro per alimentarsi e nello sportivo l’alimentazione è un elemento essenziale. Sino a ieri, invece, se a un atleta, prima di una gara, doleva un dente, gli si diceva di non preoccuparsi perché si trattava solo di “mal di denti”, e anche l’alimentazione non veniva minimamente considerata”.

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Domenico Tripodi
Domenico Tripodi, past president e attuale responsabile scientifico della Società italiana di odontostomatologia dello sport (SIOS), nonché direttore dei Corsi di Perfezionamento in “Odontostomatolgia dello sport” e “Igiene e profilassi in Odontoiatria pediatrica e sportiva” presso l’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara

Oggi l’attenzione verso il cavo orale, per fortuna, è diversa, anche nell’atleta. “Perché sappiamo molte cose”, dice Tripodi, “per esempio dell’esistenza di batteri che possono rendersi responsabili di gravi malattie a livello sistemico, come l’endocardite, solo per citarne una, e dunque della necessità per chi pratica sport di avere una bocca in salute per evitare che i batteri presenti nel cavo orale migrino verso altri apparati, contaminandoli. È questa la ragione che dovrebbe spingere l’atleta a prendersi cura della bocca per mantenersi in salute: una salute che si preserva anche attraverso un’alimentazione sana ed equilibrata verso cui dovremmo spingere tutti i nostri pazienti”.

Denti sani, più salute e migliori prestazioni sportive

L’odontostomatologia dello sport aiuta l’atleta a migliorare anche le performance sportive. “Nell’incitare qualcuno a compiere uno sforzo”, ricorda Tripodi, “non si dice forse “stringi i denti”? Ma se i denti non sono allineati, creano uno squilibrio a livello temporo-mandibolare: alcuni muscoli lavorano meno, mentre altri finiscono per lavorare di più e questo crea problemi di salute, oltre che minori prestazioni fisiche, come è possibile rilevare oggi sperimentalmente. Ecco perché una buona occlusione aiuta a stringere i denti correttamente, in tutti i sensi“.

La prevenzione dei traumi, l’altro obiettivo dell’Odontostomatologia dello sport

In questo ambito c’è ancora molto da fare, soprattutto a livello culturale, dice Domenico Tripodi, responsabile scientifico della Sios. “Per evitare i traumi dentari, in particolare negli sport da contatto”, spiega l’esperto, “gli atleti oggi hanno a disposizioni i paradenti che purtroppo però sono ancora poco impiegati, ma c’è anche un altro problema. Spesso, per ragioni economiche, gli sportivi prediligono i paradenti standard, anziché quelli realizzati su misura dall’odontotecnico su prescrizione dell’odontoiatra. Device che costano di più, ma sono gli unici davvero efficaci: il paradenti realizzato ad hoc, infatti, protegge meglio, ma può essere studiato anche per migliorare l’occlusione e dunque la performance sportiva, senza considerare la possibilità di inserirvi all’interno integratori alimentari e altre sostanze benefiche che aiutano non poco chi è impegnato a praticare sport”.

Un corso di perfezionamento sull’Odontostomatologia dello sport

È l’unico in Italia. Attivo da alcuni anni presso l’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, il corso di perfezionamento in “Odontostomatologia dello sport” consente di acquisire le competenze necessarie per diventare un odontoiatra sportivo.

“È una nuova figura destinata a essere sempre più importante all’interno del team che segue l’atleta“, dice Tripodi, “ma anche all’interno degli studi odontoiatrici per offrire consulenza ai pazienti che praticano sport a livello agonistico o anche solo amatoriale”.

Sempre presso l’Università degli studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, è attivo il corso di perfezionamento in “Igiene e Profilassi in Odontoiatria Pediatrica e Sportiva”, riservato agli igienisti dentali, figure fondamentali del team odontoiatrico, specializzate nella prevenzione e nel mantenimento della salute orale sportiva, soprattutto dei giovani atleti.

Per iscriversi alle prossime edizioni di entrambi i corsi c’è tempo sino al 9 maggio 2018. Per informazioni, si può telefonare al 0871/355-4180 4063, oppure visitare le pagine web del Corso di Perfezionamento in Odontostomatologia dello Sport, per Odontoiatri e Medici o ancora quelle dedicate al Corso di Perfezionamento in Igiene e Profilassi in Odontoiatria Pediatrica e Sportiva, per Igienisti Dentali.

Odontoiatri in corsa verso l’Odontostomatologia dello sport - Ultima modifica: 2018-04-27T12:24:44+00:00 da Pierluigi Altea

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