Morbo di Crohn e odontoiatria

Parlando delle manifestazioni orali delle patologie sistemiche, vale sempre la pena di ribadire che, pur non trattandosi di condizioni di comune riscontro, si parla di quadri clinici che coinvolgono comunque l’odontoiatra. Questi, con il sospetto clinico o con il riconoscimento diretto può intercettare problematiche anche molto rilevanti per il paziente.

La malattia di Crohn (in lingua inglese indicata con il semplice acronimo CD) rappresenta una grave patologia sistemica di natura infiammatoria cronica.

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Colpisce in primo luogo l’apparato digerente, ma spesso intessa anche altri organi, tra cui l’apparato tegumentario (fissurazioni cutanee, eritema nodoso, pioderma gangrenoso), gli occhi (congiuntiviti, uveite) e le articolazioni. Il tratto digestivo normalmente affetto è rappresentato dall’intestino tenue mesenteriale – in passato infatti la malattia era detta anche ileite regionale – è relativamente comune osservare manifestazione in altre aree, compresa la cavità orale.

La patologia, maggiormente diffusa nei paesi occidentali, ha un forte impatto sociale, soprattutto perché colpisce frequentemente soggetti giovani, con un decorso clinico graduale che inficia notevolmente sulla qualità della vita complessiva. La sintomatologia, infatti, comprende comunemente diarrea cronica, dolori all’addome, febbricola e anemia. La progressione porta a ulcerazione della mucosa, con conseguenti quadri di malassorbimento, dimagrimento e altro.

La diagnosi, di primaria competenza dello specialista in gastroenterologia, è basata su esami clinici e strumentali, oltre che istopatologici. A tal proposito, il video allegato a questo articolo documenta un esame endoscopico del tratto enterico, in cui si osserva una mucosa patognomonica di malattia di Crohn.

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Video updated on Youtube by Video Journal and Encyclopedia of GI Endoscopy

Considerando il morbo di Crohn dal punto di vista stomatologico, in letteratura viene spesso catalogata come una dei capostipiti delle patologie granulomatose del cavo orale. Si tratta di un insieme piuttosto eterogeneo di condizioni cliniche, accomunate dall’evidenza istologica di flogosi di tipo granulomatoso appunto, con presenza di cellule giganti.

In questi pazienti è possibile osservare una serie di lesioni orali: tra queste si riconoscono fissurazioni labiali, ulcere di tipo aftosico o paraftosico, cheilite angolare, e una mucosa orale con il tipico aspetto “ad acciottolato” da tumefazioni multiple, che ricalca la tonaca interna del tratto ileale. In effetti, parlando anche in termini cronologici, la presentazione clinica orale può precedere quella intestinale o manifestarsi contestualmente ad essa.

Il trattamento di pertinenza stomatologica è rivolto al contenimento della sintomatologia orale, in parallelo con il trattamento medico della patologia sistemica. Va tenuto poi presente che frequentemente questi pazienti sono indirizzati al trattamento chirurgico delle complicanze intestinali.

Morbo di Crohn e odontoiatria - Ultima modifica: 2016-07-05T07:27:21+00:00 da redazione

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