L’occlusione e le sue implicazioni

Relazione tra il rilevamento dell’occlusione tramite cartina di masticazione e la percentuale di forza misurata con l’analisi occlusale computerizzata
Relationship between articulation paper mark size and percentage of force measured with computerized occlusal analysis
Qadeer S, Kerstein R, Jin Yung Kim R, Huh J-B, Shin S-W. J Adv Prosthodont 2012;4(1):7-12.

Dai due lavori qui proposti emergono alcune indicazioni per il clinico relativamente alla gestione dei problemi occlusionali, durante la quale vanno tenuti in considerazioni anche elementi quali la corretta rilevazione con la carta di articolazione e l’influenza del modello cranio-facciale sulla masticazione.

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Lo scopo di questo studio in vivo è di determinare l’esistenza di una relazione diretta tra la dimensione delle impronte lasciate dalla carta di articolazione durante il rilevamento dell’occlusione e il grado di forza applicata in chiusura dal paziente sul dente stesso. 

La carta di articolazione è il metodo più comunemente utilizzato per determinare la forza eccessiva nei differenti contatti occlusali. Sessanta fotografie intraorali delle impronte della carta di masticazione nei quadranti mascellari posteriori di 30 igieniste dentali, di età tra i 20 e i 25 anni, sono state confrontate con i corrispondenti dati circa le registrazioni del morso occlusale e della forza impressa mediante T-Scan III . I volontari di questo studio hanno lavorato presso il Centro Guro Dental Hospital in Sud Corea. L’Institutional Review Board presso l’Ospedale universitario Korea Guro ha approvato questo protocollo di studio. I criteri di inclusione per i pazienti sono stati:

  • normali rapporti occlusali con classe I di Angle;
  • presenza di contatto esistente tra i denti anteriori;
  • presenza di premolari inferiori integri e non capsulati;
  • presenza di primi e secondi molari integri e non capsulati.
  • I criteri di esclusione sono stati:
  • presenza di un’occlusione anteriore aperta;
  • presenza di una delle classi II e III di malocclusione;
  • presenza di un morso profondo;
  • presenza di bruxismo cronico;
  • presenza di sintomatologia TMD;
  • assenza di contatto tra molari e premolari superiori e inferiori;
  • presenza di apparecchi ortodontici.

Le intercuspidazioni con la cartina di masticazione delle trenta donne sono state rilevate e fotografate. Quindi, per ciascun soggetto è stata registrata anche la percentuale di forza occlusale in maniera digitale. Dai risultati del suddetto studio si può constatare che il coefficiente di correlazione tra l’area marcata dalla cartina di masticazione e la percentuale della forza rivela una bassa correlazione positiva. Il segno più grande della carta in ogni quadrante è stato abbinato con il dente più forte in quel quadrante stesso solo per il 38,3% dei casi. Solo il 62-63% della superficie marchiata potrebbe essere spiegata con la forza applicata occlusale, mentre la maggior parte dei risultati dell’area segnata dipende da altri fattori estranei alla forza applicata occlusale.

Implicazioni cliniche

Il clinico deve tenere in considerazione che non sempre l’impronta più grande marcata con la cartina di masticazione rispecchia il dente con maggiore forza occlusale; pertanto, nella fase di bilanciamento dell’occlusione affidandosi esclusivamente a questa metodica di rilevazione si rischia di ritoccare il dente sbagliato.

L’occlusione e le sue implicazioni - Ultima modifica: 2012-07-25T09:11:04+00:00 da fabiomaggioni

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