Legge di Bilancio 2018, le novità per i liberi professionisti

La Legge di Bilancio 2018 (L.205/2017) ha introdotto alcune novità fiscali rilevanti per il professionista. «È stato confermato e prorogato il super e l’iperammortamento», spiega Alessandra Simone Rosa, dottore commercialista, titolare dello Studio Rosa di Milano, «sono stati fissati plusvalenze e dividendi al 26%, è stato sterilizzato l’aumento Iva fino al prossimo esercizio 2019, nonché previsto un incentivo triennale per l’occupazione – contratti a tempo indeterminato e apprendistato, con sgravio al 50% – oltre che introdotte misure per l’equo compenso ed esplicitato il divieto di pagamento in contanti di cedolini paga».

Alessandra Simone Rosa

Tra le novità fiscali per la generalità dei contribuenti, fa notare Rosa, da citare è senza dubbio il limite di reddito per figli a carico che viene elevato da 2.840,00 euro a 4.000,00 euro e la modifica ufficiale del calendario scadenze fiscali 2018. «Quest’ultimo viene ridisegnato», spiega Rosa, «e il termine per la dichiarazione dei redditi passa al 31 ottobre, insieme a Mod. 770 e Irap. Dalla analisi del testo della Manovra 2018, emergono altresì la proroga della Cedolare secca al 10%, la proroga bonus ristrutturazione edilizia/risparmio energetico e la novità del bonus verde per il rifacimento di giardini e terrazzi».

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Per quanto concerne i riferimenti più rilevanti connessi all’attività dell’odontoiatra, sono da menzionare il superammortamento, l’iperammortamento, l’equo compenso e la modalità di pagamento stipendi.

«Il primo, prorogato», dice Rosa, «subisce una contrazione di 10 punti percentuali, passando dal 40% al 30%; altresì vengono esclusi a tale fine gli investimenti relativi ai veicoli e, più in generale, alla totalità dei mezzi di trasporto. Il secondo, l’iperammortamento, viene confermato nella misura del 150% per l’esercizio 2018».

A seguito della L.205/2017 (Legge di Stabilità 2018), il concetto di equocompenso e la misura dello stesso vengono riscritti. «Tutti i professionisti, che hanno come committente aziende pubbliche o private», spiega la titolare dello Studio Rosa, «hanno diritto a un compenso minimo e adeguato alla quantità e qualità del lavoro svolto. Il riferimento di un compenso cosi definito scaturisce dal un calcolo specifico; l’equo compenso ha come riferimento primo un conteggio basato sui parametri delle categorie degli stessi professionisti. In caso contrario, il professionista può chiedere l’annullamento del contratto mantenendo valido il rapporto di lavoro. Sulla linea già tracciata in passato, gli stipendi possono essere pagati esclusivamente con bonifico bancario o in posta. L’obiettivo è quindi la tracciabilità e la veridicità dell’elaborazione delle buste paga».

Con la Legge di Bilancio 2018, il Governo, fa notare Rosa, non mantiene le promesse fatte. «Rinvia l’abolizione degli Studi di settore e posticipa l’entrata in vigore degli ISA», spiega Rosa, «cioè gli Indici sintetici di affidabilità, introdotti con DL 193/2016. Gli ISA avrebbero dovuto rappresentare un rovesciamento di prospettiva rispetto agli Studi di settore, con l’obiettivo di migliorare il livello di adempimento spontaneo e premiare la correttezza del contribuente stesso. Gli Studi di settore, invece, sono sempre andati nella direzione opposta, considerati “il deterrente”. La novità e il cambiamento avrebbero dovuto generare dunque un regime premiale: i contribuenti più affidabili avrebbero avuto vantaggi in termini di rimborsi e di minori accertamenti. Da ultimo gli ISA avrebbero dovuto costruire una vera e propria storia economica. Sarà per il prossimo anno?».

Legge di Bilancio 2018, le novità per i liberi professionisti - Ultima modifica: 2018-01-29T15:49:51+00:00 da redazione

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