Le tipologie di rapporto tra odontoiatra e paziente: dal paternalismo alla reciprocità

Grafico 2

Noncuranza (basso controllo da parte dell’odontoiatra e basso controllo da parte del paziente)

In questa tipologia si ha una relazione di bassa qualità, contraddistinta dall’indifferenza e dalla scarsa attenzione verso lo scambio comunicativo. Il paziente segue passivamente e senza convinzione l’odontoiatra, il quale percepisce di non aver conquistato la sua fiducia, augurandosi perfino talvolta di “perderlo”, favorendo la scelta di altri professionisti che si possano occupare della sua salute. Altri motivi che conducono alla noncuranza sono l’insoddisfazione che l’odontoiatra può provare verso la propria professione o l’esistenza di contenziosi e conflitti che possono portare a guardare il paziente con sospetto e in maniera difensiva. Ma quasi sempre la rottura dell’alleanza terapeutica avviene per la scarsa qualità della comunicazione interpersonale, che innesca una catena di eventi qui di seguito riassunti (Grafico 2).

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  • Comunicazione inefficace: non si instaura una relazione interpersonale di qualità tra odontoiatra e paziente, spesso a causa delle scarse competenze comunicative.
  • Scarsa empatia: l’odontoiatra non riesce a stabilire un contatto di tipo empatico con il paziente e non riesce a conquistarne la fiducia.
  • Bassa compliance: il paziente non considera l’odontoiatra come una guida autorevole e non segue le indicazioni terapeutiche.
  • Inefficacia delle terapie: senza la collaborazione del paziente i percorsi terapeutici presentano una maggiore probabilità di essere poco efficaci.
  • Sfiducia: il paziente, constatando il fallimento delle cure, matura un sentimento di sfiducia personale verso l’odontoiatra.
  • Fallimento dell’alleanza terapeutica: di fatto, si spezza irrimediabilmente quella relazione di collaborazione ed entrambi i protagonisti si allontanano emotivamente.
  • Noncuranza.

Reciprocità (alto controllo da parte dell’odontoiatra e alto controllo da parte del paziente)

Viene considerato il miglior tipo di rapporto possibile, nel quale l’odontoiatra e il paziente interagiscono nella creazione di un clima empatico, ideale per lo sviluppo di una relazione armonica. Le scelte terapeutiche vengono discusse apertamente con il paziente, al quale vengono proposte le possibili alternative, richiedendo il suo consenso e favorendo la sua partecipazione nel percorso terapeutico. Il termine “consenso” non è più considerato come puro atto formale sancito dalla firma di un modulo cartaceo, ma si concretizza nella fiducia che il paziente è disposto a fornire all’odontoiatra, grazie alla chiarezza del rapporto. Per la realizzazione di questo modello sono determinanti le competenze comunicative da parte dell’odontoiatra che permettono di entrare in relazione con il paziente, prendendosene cura nella completezza di mente e corpo, nel rispetto dell’unicità di ogni essere umano.

Uno strumento utilissimo a creare tale rapporto è l’ascolto attivo, caratterizzato da:

  • empatia;
  • clima positivo;
  • atteggiamento non giudicante.

La reciprocità porta vantaggi a entrambi i protagonisti della relazione ed è in grado di determinare:

  • minore incidenza dei contenziosi medicolegali;
  • maggiore soddisfazione professionale;
  • migliore efficacia delle terapie;
  • attivazione del “passaparola positivo”.

In conclusione, le nuove competenze alle quali l’odontoiatra oggi viene chiamato sono divenute indispensabili e determinanti per il successo della professione, ma non devono distoglierlo dal primo obiettivo che i professionisti della salute, a qualunque livello, devono perseguire: una relazione di qualità nel rapporto interpersonale con il paziente.

Le tipologie di rapporto tra odontoiatra e paziente: dal paternalismo alla reciprocità - Ultima modifica: 2013-05-31T15:19:55+00:00 da Redazione

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