La ricerca in Italia? Una scelta con molte incognite

Nonostante le difficoltà e l’incertezza sul futuro, i giovani ricercatori italiani continuano a lavorare con determinazione e passione, proprio come Annalisa Mazzoni, Ricercatore a tempo determinato presso la Clinica Odontostomatologica del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Specialistiche dell’Università di Trieste: l’esperienza di una giovane odontoiatra che guarda con ottimismo al futuro della sua professione.

“Si va avanti solo se ci si crede fortemente”. Si potrebbe sintetizzare così, in una frase, lo stato d’animo dei giovani impegnati nel mondo della ricerca, anche nel settore odontoiatrico. È quanto sostiene Annalisa Mazzoni, figlia d’arte, nata a Cesena, ma vissuta a Rimini dove il padre è titolare di uno studio odontoiatrico. Dopo aver conseguito, nel 2005, la laurea (con lode) in Odontoiatria e Protesi Dentaria all’Università di Bologna, desiderosa di proseguire il suo percorso di formazione in modo indipendente dall’attività del padre, dove Annalisa avrebbe potuto trovare una sicura collocazione, gioca la carta, incerta, della ricerca. Così, nel 2009 consegue il dottorato di Ricerca presso il Dipartimento di Anatomia dell’Università di Bologna, per poi divenire nel febbraio del 2012 Ricercatore a tempo determinato presso la Clinica Odontostomatologica del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Specialistiche dell’Università di Trieste. I suoi interessi di studio riguardano l’interazione dei materiali compositi e delle resine adesive a smalto e dentina e più recentemente anche gli aspetti biologici relativi all’interazione tra impianti dentali e tessuto osseo. Collabora attivamente con vari gruppi di ricerca sia in ambito nazionale che internazionale. È socio attivo del Dental Materials Group e dell’Implantology Group dell’Associazione Internazionale di Ricerca Dentale (IADR), socio dell’Accademia di Materiali Dentali (ADM), socio attivo dell’Accademia Italiana di Endodonzia (AIE) e della Società Italiana di Odontoiatria Conservativa (SIDOC). Autrice di numerose pubblicazioni in riviste internazionali con impact factor, svolge attività di reviewer di riviste scientifiche internazionali, ma anche la libera professione.

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Dottoressa Mazzoni, quando è nato il suo interesse per la ricerca?
È nato durante il corso di studi. Ho capito l’importanza della ricerca, anche nel settore odontoiatrico che non è solo clinica, come si potrebbe credere: non per niente la mia tesi di laurea, pur affrontando entrambi gli aspetti della disciplina, si è concentrata in modo particolare sulla ricerca. Non sempre si ha questa consapevolezza, ma dietro la clinica di tutti i giorni si nasconde lo studio sulle tecniche e sui materiali: la ricerca è un’attività molto affascinante anche per questa ragione.

Un’attività che le ha permesso di varcare i confini nazionali…
Sì, l’ho fatto in due periodi distinti. Sono stata presso il Medical College of Georgia. Qui è nata la mia collaborazione con il Prof. Pashey e il Prof. Tay che in materia di “adesione” sono due punti di riferimento nel panorama internazionale. Queste due distinte esperienze mi hanno rafforzata e aiutata a compiere la scelta di continuare a lavorare nel settore della ricerca odontoiatrica e a occuparmi principalmente dell’interazione dei materiali compositi e delle resine adesive a smalto e dentina e più recentemente anche degli aspetti biologici relativi all’interazione tra impianti dentali e tessuto osseo.

Com’è nato il gruppo di ricerca afferente alla Clinica Odontostomatologica del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Specialistiche dell’Università di Trieste, in cui opera attualmente?
È nato oltre una decina d’anni fa, grazie al lavoro della professoressa Elettra De Stefano Dorigo e dell’attuale Direttore del Dipartimento, il professor Roberto di Lenarda, che hanno fortemente creduto in questo progetto affidandone la gestione al professor Lorenzo Breschi e alla professoressa Milena Cadenaro. Il nostro laboratorio di ricerca sui materiali dentali ha un modello di funzionamento, strumenti e attrezzature di ricerca del tutto sovrapponibili ai migliori laboratori internazionali. È un luogo che consente ai giovani studenti, ai dottorandi e a noi stessi ricercatori di lavorare in un ambiente tecnologicamente avanzato e molto stimolante.

La ricerca in Italia? Una scelta con molte incognite - Ultima modifica: 2013-05-29T16:03:20+00:00 da Redazione

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