Kids Cario Test: un metodo semplificato di valutazione precoce del rischio carie in odontoiatria pediatrica

Fig. 1 - Valori di rischio/Smile

Kids Cario Test: a simplified method for assesing the risk of caries in pediatric dentistry

Viene presentato un nuovo metodo con l’obiettivo di fornire all’odontoiatra un sistema semplice per la valutazione del rischio di insorgenza di carie nel bambino e la successiva impostazione di un piano di prevenzione personalizzato.

Pierluigi Pelagalli*
Marco Moscati*
Giulia Arcioni*
*Libero professionista, Roma

Pubblicità

Riassunto
In questo lavoro viene presentato un nuovo metodo di valutazione del rischio carie nel bambino, Kids Cario Test, con l’obiettivo di fornire all’odontoiatra un sistema semplice per la valutazione del rischio di insorgenza di carie nel bambino e la successiva creazione di un piano di prevenzione personalizzato. Allo stesso tempo questo metodo, di facile lettura, fornisce un adeguato corredo d’informazioni sulla prevenzione alle famiglie già al momento della prima visita.
Materiali e metodi. Sono stati individuati 5 indicatori di rischio e a ciascuno di essi è stato dato un valore a crescita esponenziale. Sono poi state create delle tabelle con al loro interno icone colorate rappresentanti l’entità di rischio per quello specifico indicatore.
I punteggi ottenuti dalle 5 tabelle vengono riportati in una tabella complessiva finale alla quale si farà riferimento per impostare i piani di prevenzione.
Risultati. Dai pazienti, ai quali è stato presentato il Kids Cario Test, si è ricevuto un feedback positivo con una maggiore comprensione e accettazione del piano di cure e di prevenzione e un conseguente incremento della collaborazione da parte del bambino e delle famiglie.
Conclusioni. Il Kids Cario Test risulta un valido, rapido ed economico metodo che identifica i fattori di rischio individuali della carie nel bambino.
La sua semplice applicazione si rivela uno strumento fondamentale per impostare i piani di prevenzione individuali sia nella scelta delle procedure da applicare che sulla frequenza dei controlli e dei richiami.

Summary
In this paper we present a new caries risk assessment for the kids, the Kids Cario Test, with the aim of providing the dentist with a simple system for assessing the risk of caries in the child and next creating a personalized prevention plan. At the same time, this method is easy to read and provides an adequate set of information to the family during the first visit.
Materials and methods. Five risk indicators were identified and to each of them was given an exponential growth value. Then, tables were created with colored icons representing the magnitude of the risk for that specific indicator.
Scores obtained from the 5 tables are listed in a final overall table to which reference will be made to set up prevention plans.
Results. We’ve received positive feedback from the patients, who get the Kids Cario Test, with a greater understanding and acceptance of the therapy and prevention plan and a consequent increase of child’s and family’s collaboration.
Conclusions. The Kids Cario Test is a valid, rapid and economic method that identify individual caries risk factors in the children. Its simple application is a fundamental tool for setting up individual prevention plans choosing the procedure to be applied and the frequency of control’s visits.

La prevenzione della carie è uno degli obiettivi principali che l’odontoiatra pediatrico e l’igienista dentale devono perseguire per i propri piccoli pazienti. Non esiste terapia della carie senza prevenzione della carie: la sola terapia, infatti, non modifica l’incidenza della malattia1 e senza l’applicazione di adeguati protocolli di prevenzione, le sole sedute di controllo periodiche diventano la conta di nuove carie sviluppatesi tra un controllo e l’altro.

Una dentizione decidua sana contribuisce in maniera fondamentale alla crescita armonica dell’apparato stomatognatico del bambino e delle ossa mascellari, contribuisce al corretto allineamento dei denti permanenti, allo sviluppo di tutte le funzioni della bocca come masticazione, deglutizione e fonazione e, di conseguenza, anche allo sviluppo psicologico e cognitivo del bambino2. Inoltre la prevenzione costa un sessantesimo della terapia. È quindi importante fare prevenzione e farlo sapere3.

Una prevenzione efficace deve essere configurata in maniera personalizzata in quanto sono diversi i fattori che contribuiscono a fornire la predisposizione alla carie e ogni paziente ne può presentare diversi in percentuali differenti4. Le “Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva” del novembre 20135 individuano i principali fattori di rischio e definiscono la valutazione del rischio “un prerequisito indispensabile per la corretta stesura di un piano di trattamento e di conseguenza per la prognosi a distanza”. È indispensabile effettuare una valutazione individuale dei fattori di rischio della carie per individuare le situazioni sulle quali intervenire, impostare il programma di prevenzione personalizzato, applicare differenti procedure con frequenza relazionata all’entità del rischio6,7. Sono diversi i sistemi proposti, ognuno tenendo conto di parametri diversi e diverso calcolo del rischio globale. Olivi presenta un modulo di classificazione per il programma di profilassi che considera la valutazione di otto parametri: il DMFT/dmft, le abitudini alimentari, la presenza di carie attiva, l’igiene orale, e poi parametri rilevabili attraverso test salivari qualitativi e quantitativi3. A ogni parametro viene assegnato un punteggio a seconda dell’entità di rischio che rappresenta per il paziente esaminato. In base al valore di rischio complessivo vengono definite le aree di intervento e la frequenza delle visite di controllo con sedute di prevenzione per l’applicazione di lacche al fluoro e alla clorexidina.

Un metodo computerizzato per la valutazione del rischio è il Cariogram8, facilmente scaricabile dal web, che assegnando punteggi da 0 a 3 per ciascun indicatore di rischio, calcola in automatico e raffigura in un grafico a torta la percentuale di rischio di sviluppare nuove carie e come questa varia al variare di ogni singolo fattore. Questo metodo considera 10 differenti fattori di rischio, inclusi parametri rilevabili attraverso analisi salivari e test microbiologici.

In questo articolo proponiamo un nuovo metodo di valutazione di rischio individuale di carie dedicato all’odontoiatria pediatrica denominato “Kids Cario Test”. L’obiettivo è di avere uno strumento di valutazione snello (solo cinque indicatori di rischio), immediato, che si possa eseguire in prima visita senza aspettare l’esito di test microbiologici, efficace in quanto prende in considerazione i principali fattori di rischio individuati dalle linee guida ministeriali, coinvolgente in quanto corredato da tabelle cromatiche per facilitare la comunicazione dei risultati e utilizzabile anche con i pazienti più piccoli, non necessitando della loro collaborazione (come per i test salivari). Tale metodica permette di individuare ed evidenziare su quali fattori intervenire e programmare mirati percorsi di prevenzione individuali. È inoltre ripetibile nel tempo per poter valutare i risultati delle terapie applicate.

Materiali e metodi

Ci siamo ispirati e abbiamo mutuato alcuni aspetti del metodo per la valutazione di rischio biomeccanico in implantologia proposta da Pelagalli–Weizs9, tabelle a colori e punteggi a crescita esponenziale, e del metodo per la valutazione dei fattori di rischio individuale in parodontologia proposto da Trombelli e Università di Ferrara10,11, semplicità di formulazione e impatto comunicativo. Di quest’ultimo, inoltre, ci piace replicare la formula di consegnare i risultati al paziente, nel nostro caso bambino e famiglia, in un opuscolo corredato d’informazioni semplici e chiare sull’importanza dei diversi indicatori di rischio presi in considerazione e su come modificarli positivamente per ridurre il rischio di carie. In questo modo intendiamo motivare, responsabilizzare ma anche semplificare il compito di tutte le componenti coinvolte (odontoiatra, igienista dentale, bambino, genitori e pediatra), ciascuno per il proprio ruolo, in un lavoro collettivo per un unico obiettivo: prevenire la carie nei bambini!

Kids Cario Test
Il Kids Cario Test (KCT) prevede la compilazione di una tabella a 3 colori dove ogni colore rappresenta un’entità di rischio con relativo punteggio numerico (il verde rappresenta il basso rischio punteggio 0, giallo il rischio medio punti 3 e rosso il rischio alto punti 9) (Figura 1). In questa vengono riportati i valori di rischio rappresentati da ciascun parametro preso in considerazione. Viene utilizzato un punteggio a crescita esponenziale affinché sia evidenziato come la presenza di uno solo dei fattori ad alto rischio rappresenti un campanello d’allarme sul rischio complessivo di sviluppare carie per il paziente. La somma del valore delle singole voci rappresenta il valore di rischio complessivo del paziente di sviluppare nuove carie. In base a questo valore complessivo si impostano i protocolli di prevenzione individuali, la frequenza dei richiami e delle sedute di prevenzione. Vengono presi in considerazione 5 indicatori di rischio: DMFT/dmft in relazione all’età del paziente, le abitudini alimentari, l’igiene orale, la fluoroprofilassi, la presenza di condizioni generali o locali predisponenti.

La scelta dei fattori di rischio da noi considerati come parametri per la valutazione è basato sulle indicazioni della comunità scientifica internazionale, sulle raccomandazioni date dalle linee guida ministeriali e anche, in base alla nostra esperienza clinica, sulla loro valenza nel determinare il rischio complessivo per la carie, sul diretto rapporto con cui influenzano questo dato, sulla semplicità, immediatezza ed economicità della loro rilevazione.

“Il rischio individuale di sviluppare lesioni cariose deve essere valutato attraverso l’esperienza di carie, le abitudini alimentari e di igiene orale, la fluoroprofilassi e lo stato di salute generale di ciascun individuo, oltre che attraverso lo stato socio-economico della famiglia” (Linee guida ministeriali, Raccomandazione 1).

Tutti questi parametri presentano una forza della raccomandazione e un grado dell’evidenza massimi (A,1). La valutazione di questi parametri può essere effettuata in un’unica seduta, nell’ambito della prima visita, dall’odontoiatra e/o dall’igienista dentale, richiede poco tempo ed è a costo zero e quindi facilmente accettata dalle famiglie.

Abbiamo scelto una grafica a colori delle tabelle e l’utilizzo di Smile con l’obiettivo di facilitare la comunicazione con i genitori e attirare l’attenzione del bambino coinvolgendolo nella sfida di voler ottenere tutti Smile sorridenti nel suo score. Questo metodo vuole enfatizzare come, modificando comportamenti riguardo alimentazione, igiene orale e fluoroprofilassi e intraprendendo un percorso virtuoso di prevenzione si possa modificare in maniera decisiva il valore di rischio complessivo e quindi ridurre radicalmente il rischio di carie. Ulteriori parametri come le analisi salivari, pH e indice di secrezione, e microbiologiche specifiche per la conta delle colonie di Streptococchi e Lactobacilli possono essere differite nei pazienti a medio e alto rischio per definire ulteriormente le aree di intervento preventivo6.

Per ciascuno dei fattori selezionati vengono individuati differenti livelli di rischio e assegnato il punteggio corrispondente:

  • 0= basso rischio;
  • 3= rischio medio;
  • 9= alto rischio.
Fig. 1 – Valori di rischio/Smile

La variazione di punteggio è esponenziale in quanto ciascun parametro che rientra nella categoria ad alto rischio può influenzare in modo determinante il valore di rischio complessivo.
La somma totale definisce il livello di rischio complessivo al quale si farà riferimento per impostare il programma di prevenzione personalizzato. Anche la tabella conclusiva presenta le stesse variazioni cromatiche a seconda del livello di rischio delle singole voci della tabella precedente.

DMFT-dmft/età
Il riscontro di una storia pregressa di carie rappresenta la prova della suscettibilità del paziente verso la carie.
La sottoraccomandazione 1.1 recita: “la presenza anche di un solo elemento dentale, deciduo o permanente, cariato, curato, o mancante per carie rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di nuove lesioni cariose”.

Per avere un criterio realistico riguardo la storia di carie del paziente e la sua valenza riguardo la suscettibilità del paziente stesso alla carie, nella nostra valutazione il numero di elementi dentali cariati, curati per carie o mancanti per carie viene riferito all’età del paziente. Un valore DMFT/dmft uguale a 2 ha un significato in un bambino molto piccolo (< 6 anni), altro in un bambino di 12 anni.
Questo parametro, descrivendo la storia passata, non può essere modificato dal nostro intervento. È l’indicatore però del destino futuro del paziente se non viene applicato nessun protocollo di prevenzione. Quindi, oltre a fornire una informazione precisa sulla probabilità futura di sviluppare nuove carie, viene utilizzato per sensibilizzare i genitori e il bambino verso il problema e sulla necessità di intervenire (Figura 2). Viene inserito per primo nella tabella proprio per predisporre i genitori a partecipare ai cambiamenti che chiederemo loro per modificare i parametri successivi. Nei controlli successivi e con il passare degli anni possiamo avere il riscontro di un cambiamento del valore dmft-DMFT/età per la permuta e per la crescita dell’età.

Fig. 2 – Valori di rischio in rapporto al valore dmft-DMFT/età

Abitudini alimentari
Le scorrette abitudini alimentari legate alla continua assunzione di zuccheri sono la principale causa di carie nei bambini al di sotto dei 6 anni12.
Sottoraccomandazione 1.2: “l’assunzione di bevande e cibi contenenti carboidrati semplici è sconsigliata fuori dai pasti principali, in particolare, l’uso del succhiotto edulcorato e l’uso non nutrizionale del biberon contenente bevande zuccherine devono essere fortemente sconsigliati”.

Tutti gli autori concordano come sia più importante la frequenza di assunzione di zuccheri rispetto al loro quantitativo, concetto ben rappresentato dalla curva di Stephan. Questa è un’informazione preziosa da dare ai genitori, spesso terrorizzati dal dover drasticamente negare ai propri figli dolci o merendine. Diremo loro che ai bambini è permesso mangiare dolci, anche considerando il fatto che gli zuccheri sono spesso contenuti anche in cibi salati o non sospetti (vedi ketchup o patatine), ma solo all’interno dei 5 pasti principali (colazione, merenda, pranzo, merenda, cena)13.

Tra un pasto e l’altro invece è permesso solo bere acqua così come e soprattutto dopo cena e dopo aver lavato i denti. Questo permette alla saliva di avere il tempo necessario per tamponare l’acidità dell’ambiente orale dopo mangiato. Al contrario l’assunzione continua anche di piccole quantità di zuccheri non permette alla saliva di tamponare il pH e il costante ambiente acido determina la carie.

Quindi la nostra tabella di valutazione si basa sulla qualità dei cibi e sulla frequenza dei pasti (Figura 3):

Fig. 3 – Qualità dei cibi e frequenza dei pasti
  • frequente assunzione di cibi contenenti zuccheri (> 5 volte al giorno), utilizzo di ciuccio e biberon con sostanze zuccherine = alto rischio;
  • alimentazione ricca di zuccheri o carboidrati semplici ma nei 5 pasti principali = rischio medio;
  • alimentazione bilanciata e meno di 5 pasti giornalieri = basso rischio.

Igiene orale
L’importanza di una corretta igiene orale è riconosciuta da tempo nella prevenzione della carie.
Sottoraccomandazione 1.6: “la rimozione dei depositi molli dalle superfici orali è importante per il mantenimento della salute dento-parodontale”.

Nei bambini va instaurata da piccolissimi l’abitudine a lavare i denti dopo i pasti principali. Anche in questo ambito l’importanza dei genitori è fondamentale in quanto inizialmente sono loro che devono prendersi cura materialmente e successivamente vigilare sull’igiene orale dei propri figli.

Una igiene orale insufficiente equivale a un fattore di rischio elevato14, ma è anche uno dei fattori che possiamo modificare e questo può essere di grande stimolo e motivazione, mostrando appunto come migliorando e curando l’igiene orale domiciliare, il valore di rischio globale diminuisca, riducendo il rischio di carie future.

La presenza di depositi di placca sulle superfici dentali può essere valutata clinicamente dall’operatore o evidenziata attraverso l’utilizzo di pastiglie rilevatrici di placca.
Queste ultime hanno il vantaggio di mostrare anche al paziente il quantitativo di placca presente.
Per la valutazione ci basiamo sull’indice di placca di Loe e Silness15 prendendo in considerazione le superfici dentali di 6 elementi per arcata. Seguendo il metodo di calcolo di Loe e Silness (Tabella 1) si valuterà:

  • buona = punteggio 0;
  • media = punteggio 1;
  • scarsa = punteggio 2 e 3 (Figura 4).
Fig. 4 – Valori di rischio in rapporto all’igiene orale

Fluoroprofilassi
Sottoraccomandazione 1.4: “un’insufficiente esposizione ai composti fluorati rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di lesioni cariose”.

La fluoroprofilassi può essere applicata sia per via generale che locale.
La via sistemica dovrebbe iniziare molto precocemente e tenere in considerazione il quantitativo di fluoro assunto anche attraverso l’alimentazione e l’acqua da bere.

La sua efficacia è però considerata relativa e presenta nelle Linee guida un forza della raccomandazione C e un grado dell’evidenza VI e viene suggerita in assenza delle altre possibili fonti di somministrazione locale. Viene considerato determinante invece un apporto di fluoro diretto sulle superfici dentali per la sua capacità di depositarsi e interagire con lo smalto dentale formando cristalli di fluoroapatite.

Dentifrici contenenti fluoro nella quantità di 1.000 ppm si sono rivelati molto efficaci nel promuovere la mineralizzazione dello smalto e la sua deposizione rende lo smalto più resistente alla carie. Per una fluoroprofilassi efficace il bambino deve spazzolare almeno 2 volte al giorno utilizzando il dentifricio contenente 1.000ppm di fluoro in quantità pea-size (pisello)16,17. A queste vanno aggiunte applicazioni professionali di fluoro topiche attraverso vernici che permettono al fluoro depositato di agire per tempi lunghi.

Fig. 5 – Valori di rischio in rapporto alla fluoroprofilassi

Nella nostra valutazione consideriamo l’assenza di fluoroprofilassi ad alto rischio, la sola fluoroprofilassi sistemica o locale a basso dosaggio (<1.000ppm) a rischio medio, l’utilizzo di un dentifricio contenente fluoro in 1.000ppm almeno 2 volte al giorno a basso rischio (Figura 5).

Fattori di rischio generali o locali
Esistono alcune condizioni sia di carattere generale, come la sindrome di Sjiogren, l’assunzione di farmaci che provocano xerostomia18, alcune disabilità, alcune patologie sistemiche che prevedono lunghi periodi di ospedalizzazione, o situazioni locali come i trattamenti ortodontici19, MIH ed eruzione dei primi molari permanenti che devono essere considerati fattori di rischio per la carie.

Sottoraccomandazione 1.5: “i trattamenti ortodontici, le disabilità e le patologie sistemiche rappresentano potenziali fattori di rischio per l’insorgenza di lesioni cariose”.

A queste vanno aggiunte condizioni altamente predisponenti locali come tutte le alterazioni dello smalto dentale: ipomineralizzazione, ipoplasia, fluorosi.

  • Per la nostra valutazione di entità del rischio, considereremo (Figura 6):
  • rischio 0 = assenza di fattori di rischio generali o locali;
  • rischio medio = eruzione dei primi molari permanenti;
  • rischio alto = situazioni generali sovra descritte, trattamento ortodontico che può favorire l’accumulo di placca batterica e tutti i difetti qualitativi e quantitativi dello smalto.
Fig. 6 – Tabella riassuntiva per il calcolo del livello di rischio
individuale

Test salivari
I test salivari sono utilizzati per valutazioni quantitative e qualitative riguardo la presenza di colonie batteriche specifiche per la carie (appunto Streptococchi mutans e Lattobacilli).

La presenza di numerose colonie di Streptococchi mutans è direttamente correlata alla probabilità di sviluppo della carie, mentre la presenza di colonie di Lactobacilli indica un tipo di alimentazione ricco di zuccheri.
Si utilizzano dei terreni di coltura sui quali si deposita un campione di saliva. Una volta chiuso e sigillato si mette per 48 ore in un incubatore a 37°C. Attraverso un ulteriore test è possibile misurare il pH salivare.
Nella nostra procedura preferiamo riservare queste analisi ai pazienti che attraverso il KCT abbiano mostrato una predisposizione media od alta. Riteniamo invece superflue queste analisi laddove il livello di rischio risulti basso o nullo.

Calcolo del valore di rischio

Una volta compilate le tabelle individuali dei 5 fattori di rischio, si riportano i dati emersi nella tabella finale riassuntiva (Figura 7). Convertendo le faccine in numeri si ottiene un valore di rischio complessivo e in base a questo si sviluppa un piano di trattamento personalizzato per il paziente:

  • valore complessivo inferiore a 9 = basso rischio di carie;
  • valore complessivo compreso tra 9 e 12 = rischio medio;
  • valore complessivo > di 15 = alto rischio.
Fig. 7 – Tabella finale riassuntiva

In base alla gravità del rischio complessivo si determina la “quantità” di procedure da applicare (sigillature, frequenza di applicazione di lacche al fluoro, applicazione di ozono, frequenza dei controlli). In base al valore di rischio per i singoli parametri di determina l’intervento specifico per modificare quel livello di rischio (es. se il “rischio alto” è determinato dalla mancanza di fluoroprofilassi, si daranno indicazioni per azzerare questo parametro, consigliando l’utilizzo dentifrici al fluoro e/o applicazioni di vernici o lacche periodiche).

Questo permette di coinvolgere direttamente il bambino e/o i propri genitori, quando per esempio bisogna intervenire su fattori quali igiene o abitudini alimentari, mostrando graficamente attraverso i numeri come sia importante passare da un valore 9 a 0 e come questo incida sul rischio complessivo del bambino ad ammalarsi di carie.

Il Programma di Prevenzione Personalizzato applicato nel nostro studio prevede come frequenza delle sedute di prevenzione (Figura 8):

  • 2 volte l’anno per i bambini a basso rischio complessivo;
  • 4 volte l’anno per i bambini a medio rischio;
  • 6 volte l’anno per i bambini ad alto rischio.
Fig. 8 – Sedute di prevenzione

Nelle sedute di prevenzione, a tutti i bambini, oltre al richiamo, controllo e motivazione all’igiene, l’igienista dentale provvede all’applicazione di lacche al fluoro e alla clorexidina. Nei casi di difetti specifici dello smalto o su aree di demineralizzazione vengono fatte anche applicazioni professionali di ozono e/o domiciliari con paste caseinate. A seconda dello specifico indicatore di rischio alterato, nelle sedute di prevenzione verrà trattato specificatamente quell’aspetto.

Per quanto riguarda il DMFT/dmft, questo in caso di successo della nostra terapia migliorerà con la permuta e nel rapporto con l’età.  Nei casi di medio e alto rischio si valuterà la necessità di effettuare i test salivari per determinare il livello di S.mutans e di Lactobacilli.
L’obiettivo è portare tutti bambini a livello 0 per il rischio di carie.
Ai genitori viene consegnata una copia del modulo Kids Cario Test in cui sono riportate le valutazioni effettuate ed evidenziate le relative strategie di prevenzione (Figura 9).

Discussione

La necessità di uno strumento di valutazione del rischio individuale per la carie è riconosciuta da tempo ed evidenziata anche dalle ultime Linee guida ministeriali (novembre 2013)5. Questo permette di impostare programmi di prevenzione personalizzati.
La carie è una malattia a eziologia batterica alla cui insorgenza contribuiscono diversi fattori.

Questi fattori di rischio, paziente per paziente, possono variare la loro incidenza e devono essere individuati per stabilire le aree di intervento per la riduzione del rischio globale. I metodi a oggi presenti prendono in considerazione diversi indicatori di rischio, prevedono analisi microbiologiche e di conseguenza sono di difficile applicazione, considerando inoltre i costi aggiuntivi per le famiglie. Inoltre rimangono di pertinenza dell’operatore senza considerare una strategia di comunicazione che coinvolga i pazienti.

Il metodo proposto “Kids Cario Test” risulta di facile applicazione e di grande efficacia nella individuazione del rischio individuale per carie, dell’incidenza dei singoli indicatori di rischio e quindi nella impostazione delle procedure di prevenzione. L’utilizzo di tabelle cromatiche favorisce la comunicazione dei risultati e il coinvolgimento dei piccoli pazienti e dei loro familiari nel definire le strategie di prevenzione.

Fig. 9 – Modulo Kid Cario Test
(scaricabile dal sito
www.ildentistadeibambini.it)

Risultati

Il Kids Cario Test è stato applicato nella nostra pratica clinica quotidiana. L’opportunità di avere uno strumento di valutazione immediato e semplice ci ha permesso di utilizzarlo di routine durante la prima visita con il paziente anche in bambini molto piccoli dandoci la possibilità in intervenire precocemente con i protocolli di prevenzione.
L’impatto per i pazienti è stato positivo per la chiarezza della procedura e le informazioni insite nella stessa.

Le tabelle cromatiche, la grafica e il valore a crescita esponenziale dei punteggi relativi all’entità del rischio favorisce la percezione di come modificando alcuni comportamenti in modo virtuoso (igiene, alimentazione, fluoroprofilassi) si possa intervenire in maniera concreta sul rischio di sviluppare carie per il bambino.
Questo ha permesso di individuare facilmente le criticità e definire le strategie di prevenzione con il coinvolgimento diretto del bambino e della sua famiglia.

Conclusioni

Il Kids Cario Test risulta valido nell’individuare i fattori di rischio carie individuali nel bambino e di semplice applicazione. La componente grafica aiuta la comunicazione e il coinvolgimento delle famiglie nella definizione e applicazione di mirati protocolli di prevenzione.
Nella nostra pratica quotidiana è uno strumento fondamentale per impostare i piani di prevenzione individuali sia nella scelta delle procedure da applicare che sulla frequenza dei controlli e richiami.
La ulteriore diffusione del sistema potrà dare ulteriori indicazioni riguardo la sua efficacia e il suo gradimento da parte di operatori e pazienti.

Corrispondenza
mydoc@studiopelagalli.it

Bibliografia
  1. Axelsson P, Lindhe J. Effect of controlled oral hygiene procedures on caries and periodontal disease in adults J Clin Periodontol 1978 May;5(2):133-51.
  2. Caprioglio D, Falconi P, Vernole B. Compendio di odontoiatria infantile. Masson, 1988.
  3. Olivi R, Olivi F. Odontoiatria infantile pratica. Ed.Martina 2016.
  4. Guideline on caries risk assessment management for infants, children and adoloscent. AAPD guideline revisited, 2014,
  5. Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva. Aggiornamento, 2013.
  6. Cagetti MG, Mastroberardino S, Brambilla E, et al. La prevenzione della carie oggi: dalla valutazione del rischio all’applicazione di protocolli preventivi mirati. Il Dentista Moderno 2009:3:39-56.
  7. Giannoni M, D’Amario M, Gatto R, Barone A. Some tools for the identification of high caries risk individuals. A review. Min. Stomatol 2005;54:111-127.
  8. Bratthall D, Hansel Petersson G. Cariogram: a multifactorial risk assessment model for a multifactorial disease Community Dent Oral Epidemiol 2005 Aug;33(4):256-64.
  9. Pelagalli P, Weisz F. Tempi e modalità di applicazione del carico protesico in implantologia: proposta di un metodo di valutazione clinica. Il Dentista Moderno 2004; 5: 93-110.
  10. Trombelli L, Farina R, Ferrari S, et al. Comparison between two methods for periodontal risk assessment. Minerva Stomatologica 2009;58:277-288
  11. Trombelli L, Minenna L, Toselli L, et al. Prognostic value of a simplified method for periodontal risk assessment during supportive periodontal therapy.J Clin Periodontol 2017 Jan;44(1):51-57.
  12. Maynihan P, Petersen PE. Diet, nutrition and the prevention of dental diseases. Public Health Nutr 2004;7:201-226.
  13. Sugar consumption and changes in dental caries from childhood to adolescence.Br Dent J 2017 Feb 24;222(4):260.
  14. Al-Ahmad A, Roth D, Wolkewitz M, et al. Change in diet and oral hygiene over an 8-week period: effects on oral health and oral biofilm. Clin Oral Investig 2010 Aug;14(4):391-6.
  15. Löe H, Silness J. Periodontal disease in pregnancy. Acta Odontol Scand 1963;21:533-51; 1964;22:121-135.
  16. Guidelines on the use of fluoride in children: an EAPD policy document. Eur Arch Paediatr Dent. 2009 Sep;10(3):129-35.
  17. American Dental Association Council on Scientific Affairs. Professionally applied topical fluoride: evidence-based clinical recommendations. J. Dent Educ 2007;71:393-402
  18. Moore PA, Guggenheimer J. Medication-induced hyposalivation: aetiology, diagnosis and treatment. Compend Contin Educ Dent 2008;29:50-55.
  19. Benson PE, Shah AA, Millett DI, et al. Fluorides, orthodontics and demineralization: a systematic review. J Orthod 2005;32:102-114.
  20. Habibian M, Beighton D, Stevenson R, et al. Relationships between dietary behaviours, oral hygiene and mutans streptococci in dental plaque of a group of infants in southern England. Archives of Oral Biology 2002; 6:491-498.
  21. Smith RE, Badner VM, Morse DE, Freeman K. Maternal risk indicators for childhood caries in an inner city population. Community Dent Oral Epidemiol 2002;3:176-181.
  22. Plotzitza B, Kneist S, Berger J, Hetzer G. Occurrence of salivary S. mutans in one-year-old children. Poster ORCA 2002.

Kids Cario Test: un metodo semplificato di valutazione precoce del rischio carie in odontoiatria pediatrica - Ultima modifica: 2018-03-06T11:05:01+00:00 da Redazione

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome