Ricerca orale”made in Italy”: i primi tre anni di Airo

Luca Viganò, presidente AIRO

Grazie ad Airo l’odontoiatria “made in Italy” continua a crescere, insieme con la salute dei pazienti. Luca Viganò, odontoiatra, fondatore, nonché past-president dell’Accademia italiana di ricerca orale (Airo), spiega perché è importante la ricerca in questo settore e cosa è stato realizzato nel corso di quest’ultimo anno dalla società da lui fondata nel 2015.

Airo inaugura il primo Centro di medicina orale

“Abbiamo realizzato davvero molti progetti, anche grazie al lavoro della dottoressa Cinzia Casu, attuale presidente”, racconta Viganò, “a partire dallo scorso gennaio, per esempio, abbiamo pubblicato su riviste impattate numerose ricerche scientifiche. Successivamente abbiamo promosso una trentina di corsi di formazione in tutta Italia, legati allo sviluppo dei test microbiologici e genetici che possono offrire un grande aiuto nella diagnosi di molte malattie. Abbiamo poi iniziato importanti collaborazioni anche con alcune fondazioni: è in atto un’importante partnership con una società scientifica tedesca, WifoAZM, che ha contribuito alla realizzazione del primo Centro di medicina orale in Italia, che ha trovato sede a Genova”.

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Prevenzione e multidisciplinarietà

Airo è una realtà in evoluzione, con grandi potenzialità, ma soprattutto con un chiaro obiettivo: diffondere una nuova filosofia del cavo orale come realtà collegata sia alle malattie sistemiche, sia al contributo degli specialisti. “Per riuscire nel nostro intento”, spiega infatti Viganò, “ci siamo aperti al mondo dell’odontoiatria: ad oggi, abbiamo circa seicento sostenitori, appartenenti a diverse discipline. Airo infatti ha voluto coinvolgere non solo odontoiatri, ma anche igienisti dentali e medici delle più diverse branche. La nostra idea è che la prevenzione si attui unendo le forze, non stando ognuno per sé. Già Thomas Edison, all’inizio del Novecento, sosteneva che il medico del futuro avrebbe dovuto prevenire le malattie anziché curarle soltanto, ma a distanza di oltre un secolo si è fatto ancora troppo poco a riguardo”.

L’odontoiatria torni alle sue origini

Dopo aver partecipato recentemente a un congresso internazionale a Copenaghen, Airo sarà presente il prossimo 10 novembre a Montecarlo, a Berlino il 19-20-21 novembre e infine ad Abu Dhabi dal 12-al 14 dicembre 2018  per diffondere oltreconfine la filosofia abbracciata da questa giovane società scientifica. “Molti ci guardano con curiosità e interesse”, dice il fondatore di Airo, “ dato che ci poniamo in un settore particolare, tra la patologia orale e la parodontologia, e il nostro sogno è riportare l’odontoiatria all’interno della medicina, laddove è nata”.

L’idea di fondare l’Accademia italiana di ricerca orale è nata da una felice intuizione. “Ricordo che nel 2014, da un congresso di cardiologia americano”, racconta Viganò, “emerse che un elevato numero di infarti era causato dall’endocardite, malattia che, guarda a caso, è provocata da batteri patogeni che si depositano nel cavo orale. Anche il diabete, secondo i più recenti studi, è strettamente correlato ad alcune patologie della bocca. L’anello mancante nel nostro settore, a mio parere, sta in queste ricerche, cioè nella consapevolezza che molte patologie sono riconoscibili o nascono nel cavo orale e si diffondono poi nell’intero organismo. Proprio per questa ragione alla fine del 2015 decisi di fondare l’Accademia italiana di ricerca orale che ha avuto subito grande successo, segno che questa intuizione è forse la strada giusta”.

Ricerca orale”made in Italy”: i primi tre anni di Airo - Ultima modifica: 2018-10-30T11:38:32+00:00 da Pierluigi Altea

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