Gli irriganti canalari nella pratica endodontica: quali utilizzare?

Gli irriganti canalari
Root canal irrigants
Kandaswamy D, Venkateshbabu N. J Conserv Dent 2010 Oct;13(4):256-64.

Questa è una revisione di tutti gli irriganti utilizzati nei trattamenti canalari e l’interazione che possono avere tra di loro.

Pubblicità

Gli Autori in questo articolo hanno effettuato una revisione dei più comuni irriganti canalari utilizzati in endodonzia. Il principale goal nei trattamenti endodontici è quello di ottimizzare l’effetto disinfettante e prevenire la reinfezione dello spazio endodontico. 

Gli Autori hanno condotto questa revisione mediante l’utilizzo di Pub Med, raccogliendo gli articoli pertinenti pubblicati in lingua inglese fino a luglio 2010. Le parole chiave utilizzate sono state: “root canal irrigants” e “endodontic irrigants”.

I requisiti ideali di un irrigante sono:

  • ampio spettro antimicrobico;
  • elevata efficacia contro i batteri anaerobi e microrganismi facoltativi organizzati in biofilm;
  • capacità di dissolvere il tessuto pulpare necrotico residuo;
  • capacità di disattivare le endotossine;
  • capacità di prevenire la formazione di smear layer ed eliminare quello 
  • formatosi durante la strumentazione meccanica;
  • assenza di tossicità e causticità nei confronti dei tessuti pulpari vitali e periapicali, e incapacità di poter generare reazioni anafilattiche.

Gli irriganti canalari si classificano in:

  • agenti chimici;
  • agenti naturali.

Tra gli agenti chimici si annoverano:

  • agenti che dissolvono i tessuti (NaOCl, ClO2);
  • agenti antibatterici che si dividono in batteriostatici (MTAD) e battericidi (CHX);
  • agenti chelanti a medio pH (HEBP) e a elevato pH (EDTA).

In base alla revisione, gli Autori consigliano di effettuare abbondanti lavaggi con ipoclorito di sodio durante le fasi di strumentazione meccanica. 

Una volta terminata la sagomatura canalare è bene effettuare ulteriore lavaggio con EDTA o acido citrico per 1 minuto circa con un quantitativo di chelante tra 5 e 10 ml. 

Una volta terminata la rimozione dello smear layer gli Autori consigliano un ultimo lavaggio con una soluzione aseptica, quale la clorexidina.

Implicazioni cliniche

Nei trattamenti endodontici – in quanto non ancora disponibile un unico irrigante che garantisca un’efficace disinfezione, una corretta rimozione dello smear layer e un’ottima dissoluzione del tessuto organico – è bene associare all’utilizzo di ipoclorito di sodio anche l’uso di un valido chelante quale l’EDTA o l’acido citrico e di una buona soluzione aspetica a base di clorexidina.

 

Gli irriganti canalari nella pratica endodontica: quali utilizzare? - Ultima modifica: 2011-05-25T16:36:39+00:00 da elisabettadolzan

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome