Funzionalità e benessere, binomio vincente

L’ingresso dello studio ortodontico

Grande attenzione al rapporto tra committente e progettista nella definizione delle scelte tecniche e funzionali per questo studio ortodontico nel centro di Milano, caratterizzato da un layout degli ambienti studiato nel dettaglio, da scelte materiche e cromatiche e arredi su misura che si adattano alla destinazione d’uso degli spazi.

Il committente di questo progetto aveva la necessità di spostare il suo studio ortodontico, prevalentemente pediatrico, situato a Milano in zona San Babila, in un altro, di più ampie dimensioni nella stessa zona. Dopo una lunga ricerca, il dottor David John Di Franco ha chiesto al progettista di valutare la fattibilità di trasformare l’unità immobiliare individuata, sempre in zona San Babila e adibita a uso ufficio, in uno nuovo studio ortodontico con determinate caratteristiche funzionali e spaziali. La prima verifica è stata quella di valutare lo stato di conservazione dell’unità immobiliare da ristrutturare, la metratura totale rispetto alle esigenze funzionali richieste, per poter fornire un primo parametro di fattibilità tecnica, costi di massima e tempi di realizzazione e progettazione.

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L’unità immobiliare sarebbe stata adatta alle richieste pervenute, pertanto è stato condiviso un briefing molto preciso e analitico, strumento necessario all’architetto per poter far proprie le richieste desiderate del committente ed elaborare delle proposte di layout preliminari.
Il briefing condiviso raggruppava le esigenze funzionali a quelle di immagine. In particolare sono state individuate dal titolare dello studio le seguenti destinazioni d’uso per attività mediche e accessorie: una zona pubblica con area di accoglienza, ampia zona per l’attesa, un servizio igienico per i pazienti; una zona clinica con: un ambulatorio pediatrico con doppia poltrona, un ambulatorio singolo, un locale sterilizzazione, un locale radiografico, un ufficio predisposto per futuro ambulatorio, una zona per le fotografie, un bagno per lo staff medico, un locale spogliatoio, un locale break.

 

Lo studio pediatrico con due riuniti

La scelta del layout

Analizzati i percorsi, le abitudini, i flussi dello staff e dei pazienti si sono potute proporre al committente varie ipotesi di layout che sono state discusse, modificate e perfezionate fino ad arrivare alla soluzione prescelta e condivisa in linea con le normative edilizie e igienico sanitarie per le AOM.

L’idea è stata quella di posizionare i locali più importanti sull’affaccio più luminoso in modo da sfruttare le ampie finestre e la luce naturale (sala attesa e ambulatori), lasciando sul retro (cortile interno) la zona “privata” (ufficio privato, spogliatoio-area break, servizio igienico privato), oltre ai macchinari rumorosi sul balcone del retro (opportunamente coibentati) e all’interno del mobile sotto lavello del bagno privato (opportunamente coibentato).

Insieme al layout condiviso lo studio di architettura ha elaborato una stima delle opere e dei tempi ben precisi per la progettazione (nelle varie fasi), per le procedure amministrative e per la realizzazione delle opere.
Per il concept, si è analizzata la storia e l’attività dello studio, i valori da comunicare (fiducia, garanzia, professionalità e serietà) per rappresentare il nuovo studio con stile lineare essenziale ed elegante, funzionale, semplice nell’architettura degli spazi, nella scelta di finiture, colori, arredi e luci.

Gli “step” della fase esecutiva

Gli ambienti da ristrutturare, al sesto piano, affacciati su Corso Vittorio Emanuele da un lato e sul cortile interno dall’altro, non possedevano un ingresso carrabile di servizio, pertanto la cantierizzazione era alquanto complessa con due sole possibilità: dall’interno del cortile soltanto con trasporto macerie e materiali a mano attraverso una gincana di percorsi (scelta scartata in quanto costosa e con tempi lunghi) oppure dall’esterno, su strada, posizionando un castello di tiro per il carico e scarico dei materiali (opzione selezionata), con pubblicità sui tre lati del parallelepipedo (che ha prodotto degli introiti mensili alla proprietà e al condominio).

La sala di attesa

I nuovi ambienti da ristrutturare erano liberi e il committente aveva la possibilità di continuare l’attività medica nel vecchio studio, pertanto si è optato per effettuare in prima fase le sole opere di demolizione interne, rimuovendo totalmente tutte le partizioni, i controsoffitti, i pavimenti e tutti gli impianti in modo da portare a nudo le strutture, le murature perimetrali e gli impianti condominiali (colonne verticali) ed effettuare un rilievo preciso prima di passare alla fase progettuale esecutiva.
A seguito delle demolizioni, rimuovendo il controsoffitto, purtroppo si è constatato che il solaio era in cattivo stato di conservazione a causa di un precedente incendio nei locali, pertanto è stato necessario un intervento strutturale su una vasta area del solaio per poter appendere i bracci a soffitto dei riuniti. La fase esecutiva del progetto, una volta definito il layout desiderato e trasferito nel nuovo rilievo effettuato dopo le demolizioni, è stata quella di coordinare i vari progettisti specialistici (impiantista meccanico, elettrico, illuminotecnico e strutturista) in modo da interconnettere le varie esigenze senza deturpare l’idea architettonica e il layout.

Il corridoio dell’area clinica
Il corridoio della zona extra-clinica
L’area tecnica per gestione radiografie e per fotografie
Il locale sterilizzazione

La parte impiantistica e specialistica, per uno studio odontoiatrico, in questo caso un po’ più semplice in quanto studio ortodontico, è molto importante definirla con attenzione nella fase di progetto esecutivo per non incorrere in sorprese durante i lavori. Nel caso specifico si sono analizzati molti aspetti importanti con il titolare dello studio:

  • contenimento acustico ed energetico: si sono sostituiti i vecchi serramenti con dei nuovi molto performanti, compresi isolamenti sottofinestra e cassonetti delle tapparelle isolati acusticamente, in modo da ridurre al minimo i rumori e i suoni provenienti da Corso VittorioEmanuele;
  • isolamento acustico del compressore e dell’aspiratore: il compressore è stato posizionato sul balcone verso cortile interno ed è stato isolato con una struttura metallica isolante di contenimento, mentre l’aspiratore è stato mascherato e isolato acusticamente all’interno del mobile sottofinestra nel servizio igienico dello staff medico a lato del lavello;
  • contenimento massimo delle radiazioni prodotte dall’apparecchio e dal braccio radiografico: sono stati protetti i locali con lastre in piombo sia sulle pareti che sulle porte a battente e scorrevoli, in modo da garantire i parametri di legge.

La progettazione esecutiva, ultima fase prima della gara di appalto, è stata svolta con la massima partecipazione del titolare dello studio ortodontico per tutti gli aspetti tecnici e specifici dell’attività e per le scelte delle finiture interne, materiali, colori,  arredi e luci.

La gara d’appalto e il cronoprogramma dei lavori

Il nostro studio pone molta attenzione alla fase di gara di appalto. In questo caso, l’appalto è stato suddiviso in due parti: la prima di sole demolizioni e rimozioni e la seconda parte di costruzione, finiture, impianti e arredi.

Si è concordata per la seconda parte una documentazione di appalto molto precisa e dettagliata: disegni planimetrici, dettagli e sezioni, relazione tecnica, cronoprogramma dei lavori e un capitolato dei lavori costituito da un computo metrico di tutte le opere edili, arredi, impianti, strutture, il tutto compilato e prezzato da tre imprese invitate alla gara di appalto.

L’antibagno per i pazienti

Una volta analizzate le offerte e il tipo di imprese è stata appaltata l’impresa generale che ha svolto il ruolo di capogruppo e coordinatore delle altre imprese e sono state appaltate anche le imprese impianti (impianto idrico e meccanico e impianto elettrico).
Inoltre, per alcune forniture come gli apparecchi illuminanti, alcuni materiali di finitura (pavimentazioni), gli arredi su misura e gli arredi specialistici sono stati definiti degli appalti diretti sempre con il coordinamento dell’impresa generale.

Per quanto riguarda la parte realizzativa del cantiere, l’aver suddiviso in due fasi ben distinte la parte di demolizione e quella di costruzione ha permesso di abbreviare i tempi e di ridurre i costi di intervento.
Per poter garantire il cronoprogramma dei lavori allegato al contratto di appalto, la direzione lavori è stata attenta nel coordinare l’impresa generale, le imprese impianti e i subappalti, a gestire gli appalti diretti e a coordinare i direttori lavori delle opere meccaniche, elettriche e strutturali, il tutto con riunioni settimanali con presenza di tutti i soggetti coinvolti e del titolare dello studio, che saltuariamente presidiava le riunioni e dava conferma di eventuali varianti e problematiche in corso d’opera, autorizzava scelte di materiali, prodotti, attrezzature e colori e verificava direttamente l’andamento dei lavori.
Inoltre il committente voleva ri-utilizzare alcuni arredi e attrezzature specialistiche presenti nell’ufficio esistente: pertanto è stato eseguito un rilievo preciso di tutto quanto fosse necessario recuperare, adattare, modificare e trasferire.

La fase finale del progetto

Una volta che gli spazi sono stati completati con finiture e impianti, si sono potuti effettuare i collaudi impiantistici e si è organizzato il montaggio dei nuovi arredi su misura.
Un aspetto un po’ più delicato è stato quello di ridurre a pochi giorni la chiusura dello studio ortodontico esistente per il trasloco degli arredi e delle attrezzature da riutilizzare e per attivare e rendere operativo, pulito e asettico il nuovo studio per l’apertura al pubblico.
Il risultato finale del progetto è un ambiente funzionale e visivamente confortevole, un layout degli ambienti studiato nel dettaglio, un design degli arredi su misura che si adattano agli spazi e alle funzioni necessarie, scelte materiche e cromatiche secondo la destinazione d’uso degli spazi e un’attenzione alla quantità e alla qualità della luce artificiale, aspetto fondamentale per l’attività svolta.

Lucilla Malara
Architetto, Studio di architettura Malara Associati, Milano

Funzionalità e benessere, binomio vincente - Ultima modifica: 2018-06-27T10:26:06+00:00 da Lucilla Malara

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