Fili di retrazione gengivale nella rilevazione di impronte dentali

Nella protesi fissa su dente naturale le impronte dentali di precisione è una fase clinica dall’importanza massima.

L’odontoiatra, infatti, dovrà fornire al tecnico una riproduzione priva di difetti, perché questi possa realizzare un manufatto protesico congruo e in grado di garantire performance funzionale e durabilità nel lungo periodo, favorendo anche il mantenimento tramite l’igiene orale domiciliare.

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L’area anatomica di più delicata importanza e che, nel contempo, presenta le maggiori difficoltà di rilevazione è con tutta probabilità la zona di fine preparazione, indipendentemente dal fatto che il clinico abbia scelto di adottare una tecnica di preparazione a linea o ad area. È chiaro che alcuni disegni di preparazione sono forse più “clementi”, nel senso che tollerano maggiormente delle minime imprecisioni. Esistono addirittura tecniche in cui è lo stesso odontotecnico a dover determinare in ultima istanza il margine di chiusura. Ciò non esime però il dentista dal realizzare una perfetta riproduzione dell’elemento preparato in vivo.

Anche il corretto utilizzo dei materiali è un fattore da considerare. Difficilmente si realizza un’impronta di precisione utilizzando un unico materiale. A seconda del protocollo adottato, si potrà invece rilevare un’impronta singola o doppia. Il margine di preparazione viene gestito nella maggior parte dei casi tramite l’utilizzo di un materiale da impronta ad alta viscosità, che sia in grado di scorrere facilmente su tutti i tessuti esposti. Ciononostante, i tessuti molli possono spesso rappresentare un limite a tale scorrimento, poiché tendono a collassare sulle pareti del moncone.

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Una strategia valida e comunemente consigliata per ovviare a questa problematica è il posizionamento di fili di retrazione gengivale.

Sul mercato sono disponibili fili di retrazione gengivale diverso tipo, generalmente classificati a seconda della conformazione delle fibre. Distingueremo fili attorcigliati (twisted), intrecciati (braided) e uniti (knitted).

Al fine di facilitare la retrazione dei tessuti molli, i fili di retrazione gengivale vengono addizionati a specifiche soluzioni impregnanti, contenenti adrenalina, solfato o cloruro di alluminio o solfato ferrico. Esse esercitano anche un’importante azione emostatica.

Un protocollo semplificato prevede il posizionamento di un primo filo di retrazione in corrispondenza del margine di preparazione. Molti consigliano di posizionarlo direttamente prima della preparazione stessa. Autori sottolineano però che questo potrebbe portare la gengiva a sofferenza, per cui consigliano di sostituirlo se la preparazione si protrae a lungo.

Circa 10 minuti prima della rilevazione dell’impronta, poi, si posiziona un secondo filo, di solito a spessore maggiore del precedente. Questo verrà rimosso immediatamente prima della presa dell’impronta, lasciando i tessuti ben allargati al momento opportuno.

Un’avvertenza importante riguarda la conoscenza dei liquidi impregnanti e la specifica compatibilità con il materiale da impronta. Il solfato di alluminio, ad esempio, può bloccare la polimerizzazione di alcuni elastomeri, il che porterebbe a imprecisione proprio nel punto più delicato.

Fili di retrazione gengivale nella rilevazione di impronte dentali - Ultima modifica: 2016-01-27T07:18:41+00:00 da redazione

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