Evitare difetti e distorsioni in ortopantomografia

ortopantomografia posizionamento paziente 2

Partendo da una buona conoscenza delle basi teoriche precedentemente considerate, la corretta esecuzione dell’indagine radiologica è consequenziale. Anche per il paziente l’esame risulta generalmente rapido e non particolarmente impegnativo.

In primo luogo, il paziente viene invitato a rimuovere qualsiasi indumento o accessorio che andrebbe a inficiare la ripresa, con particolare attenzione per gioielli e piercing metallici, che verrebbero impressi come elementi di disturbo fortemente radiopachi. Ancora più importante che il paziente non indossi alcun tipo di protesi rimovibile intraorale.

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Dettagliata spiegazione del corretto posizionamento del paziente per ortopantomografia

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Video from Youtube By Columbia College Calgary

Il soggetto si pone in ortostatismo, solitamente afferrando con le mani una sorta di maniglia, di modo da favorire la propria immobilità. L’operatore ricopre con una pellicola sterile un bite di posizionamento e invita quindi il paziente a mettere la testa in posizione e mordere il bite stesso con gli incisivi. Il capo viene assicurato con due appoggi a livello dei padiglioni auricolari o con blocchi in altri punti (ad esempio, sulla fronte). Il collo dev’essere quindi esteso e la testa deve porsi in leggero arretramento.

Se l’altezza è stata correttamente regolata e i reperi anatomici – che nelle apparecchiature moderne vengono solitamente segnalati tramite laser – sono stati rispettati, il piano di Francoforte giace in posizione orizzontale e l’esame potrà essere eseguito. Si raccomanderà al paziente di rimanere immobile per una trentina di secondi.

Si considera infine l’immagine acquisita, volendo però tralasciare la trattazione di ogni singola formazione anatomica in essa contenuta. Si introduce in questo modo la considerazione delle cosiddette “ombre di trasporto”, ovvero di quelle strutture anatomiche poste al di fuori della zona focale, che vengono però ugualmente riprodotte nel radiogramma. La fonte principale è costituita dal rachide cervicale, altamente radiopaco e, naturalmente, sito in posizione mediana.

Se l’esame è stato eseguito in condizioni ottimali, il rachide si presenta come coppia di semi-immagini proiettate simmetricamente ai lati dei mascellari. In questo modo, le vertebre non rappresentano un ingombro e, anzi, nel soggetto in crescita forniscono un valido ausilio, perché la valutazione della loro forma permette di ricavare l’età ossea.

Se però nel corso della ripresa il paziente ha mantenuto il capo iperesteso o, più semplicemente, si tratta di un soggetto brachitipo dotato di un tratto cervicale corto, l’immagine si forma al di fuori dell’area focale e il rachide si proietta al centro dell’immagine, sovrapponendosi alla zona degli incisivi. Si tratta di uno dei limiti principali di questo tipo di ripresa ma, come detto, può essere aggirato, almeno nella maggior parte dei casi, con la dovuta preparazione tecnica dell’operatore.

Evitare difetti e distorsioni in ortopantomografia - Ultima modifica: 2015-11-06T08:10:24+00:00 da redazione

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