Coronectomia: alternativa all’estrazione dei denti denti del giudizio inferiori

L’avulsione dei terzi molari inferiori inclusi rappresenta una componente fondamentale dell’attività clinica del chirurgo orale. La lesione del nervo alveolare inferiore è in assoluto fra le più temibili complicanze di questo intervento e il rischio è aumentato in inclusione profonda, con l’avanzamento dell’età del paziente e, a livello intraoperatorio, con l’esposizione diretta della struttura.

Al fine di condurre la chirurgia, è indispensabile eseguire un’attenta valutazione preoperatoria del quadro anamnestico e uno studio dell’anatomia attraverso tecniche di imaging. Tra gli esami radiografici di primo livello, la panoramica (OPT), permette di indagare i rapporti topografici fra dente del giudizio e canale mandibolare, con i limiti dettati dalla distorsione e dalla sovrapposizione fra le strutture. È possibile comunque riconoscere o quantomeno sospettare quei casi in cui le due strutture vengono a trovarsi in estrema vicinanza. Sono riconoscibili alcuni indizi che inducono a prestare massima attenzione: sovrapposizione fra radici e canale, perdita della linea di radiopacità della corticale in corrispondenza delle radici, deviazione inattesa del decorso, apparente cambio di forma e di spessore delle radici. Tali sembianze radiografiche meritano dunque un approfondimento diagnostico tramite l’esecuzione di un’esame tridimensionale: in ambito odontoiatrico e maxillo-facciale, sicuramente trova ampio impiego la TC cone beam.

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La coronectomia come alternativa all’estrazione dei denti del giudizio

Nel caso in cui, anche al netto di una valutazione tridimensionale su misurazioni reali, il rischio di danno a carico del nervo alveolare inferiore sia valutato molto alto – segnatamente, l’assenza di corticale fra radici e canale – si potrà considerare una soluzione intermedia, la coronectomia. Questo intervento prevede l’avulsione della corona, lasciando in sede il corpo radicolare, proprio nell’intento di abbattere il rischio di sofferenza transitoria o danno permanente a livello del nervo.

Il protocollo della coronectomia moderna è stato codificato da Knutsson nel 1989. Prevede l’esposizione dell’elemento tramite lembo mucoperiostale con incisione di rilascio disto-vestibolare, sul modello della chirurgia di avulsione completa. L’osteotomia viene condotta per favorire la lussazione della corona e, a monte, al fine di individuare la giunzione smalto-cemento, su cui eseguire l’odontotomia. Il tutto sempre nella maniera più atraumatica possibile, prestando attenzione a rimuovere tutto lo smalto, al fine di non compromettere la guarigione del sito, che viene infine irrigato e suturato. La principale cura postoperatoria consta di tutte quelle misure atte a evitare che il residuo radicolare possa andare incontro a infezione. La polpa rimanente non viene rimossa, e viene valutata l’eventuale mobilità dei residui radicolari, che andrebbero monitorati radiograficamente per un periodo di almeno 3 anni.

Coronectomia: alternativa all’estrazione dei denti denti del giudizio inferiori - Ultima modifica: 2017-02-02T07:17:28+00:00 da redazione

3 Commenti

  1. In queste case non mi piace un tubo.
    Non ci sono problemi a fare rimuovere tutto il dente.
    Dist. Sal. Steen Schmidt Nielsen

  2. Esistono gia’ lavori pubblicati dai colleghi maxillo facciali della scuola di Bologna. Ottimi risultati !

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