Come prevenire e trattare le “white spot lesions” in pazienti sottoposti a trattamento ortodontico

Le “white spot lesions” sono dei segni di decalcificazione dello smalto dentale molto spesso visibili dopo lo sbandaggio ortodontico. L’igiene orale nei pazienti sottoposti a trattamento ortodontico risulta sicuramente più difficoltosa per la presenza dei brackets che favoriscono l’accumulo di placca e tartaro e la conseguente demineralizzazione dello smalto sottostante; altre concause sono le alterazioni del flusso salivare e della sua composizione, la suscettibilità dello smalto e indubbiamente il tipo di dieta che si adotta nel periodo del trattamento ortodontico. Nonostante la maggior parte degli ortodontisti adotti diverse misure preventive per ridurre al minimo la loro incidenza, queste lesioni rimangono un problema per circa il 50% dei pazienti ortodontici. Un corretto inquadramento delle varie manovre preventive e terapeutiche a oggi utilizzate e dei rispettivi vantaggi/svantaggi può essere un utile ausilio alla pratica odontoiatrica in questo ambito.

A cura di Claudia Dellavia

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Il successo della terapia delle white spot lesions
Can white spot lesions be treated effectively?
Akin M, Basciftci FA. Angle Orthod 2012;82:770-775.

Le white spot lesions si presentano più frequentemente in pazienti con scarsa compliance all’igiene orale, sottoposti a trattamento ortodontico. La presenza dei brackets rende più difficoltose le consuete manovre di igiene e l’accumulo di placca sulla superficie dentale attorno al bracket predispone alla demineralizzazione dello smalto che tende a manifestarsi con macchie biancastre opache. In questo studio vengono messi a confronto tre diversi metodi di prevenzione e trattamento delle white spot lesions spiegandone vantaggi e svantaggi.

Lo scopo di questo studio è di confrontare l’effetto di collutori a base di fluoro, casein-phosphopeptide-amorphouscalciumphosphate (CPP-ACP) e la tecnica della microabrasione nel trattamento delle white spot lesions. Sono stati reclutati 80 pazienti che presentavano decalcificazioni dello smalto in seguito al trattamento ortodontico e suddivisi in quattro gruppi di 20 pazienti: Gruppo 1 controllo, spazzolamento dei denti; Gruppo 2, sciacqui con collutorio a base di fluoro (0,025%) circa 20 ml per 30 secondi due volte al giorno dopo la colazione e prima di andare a dormire; Gruppo 3, due applicazioni al giorno, per sei mesi, di CPP-ACP subito dopo aver lavato i denti con un dentifricio a base di fluoro e mantenendo la bocca aperta per circa 3 minuti dopo l’applicazione; Gruppo 4, trattamento delle white spot lesions tramite microabrasione con un preparato di acido cloridrico al 18% e pomice in polvere, dai quattro ai cinque cicli di microabrasione a distanza di due settimane. Sono state acquisite delle fotografie per ogni paziente prima del trattamento ortodontico, dopo lo sbandaggio e dopo sei mesi dal trattamento e tramite un software per immagini è stata calcolata l’area delle white spot lesions e della superficie vestibolare del dente demineralizzato.

L’area della demineralizzazione è stata quindi espressa come percentuale della superficie vestibolare del dente. I dati sono stati in seguito analizzati con il test delle differenze di scala di Tukey con un livello di significatività p<0,5. In tutti i gruppi l’area delle lesioni risultava significativamente diminuita e il Gruppo 4 presentava percentuali di successo più elevate (97%) a differenza del Gruppo 3 (58%) e dei Gruppi 2 (48%) e 1 (45%). In conclusione, gli Autori affermano che il trattamento delle white spot lesion con CPP-ACP risulta più efficace rispetto agli sciacqui con il collutorio al fluoro; per quanto riguarda i risultati a lungo termine risulta comunque più affidabile la tecnica di microabrasione dello smalto.

Implicazioni cliniche

Per quanto riguarda il trattamento delle white spot lesions gli Autori consigliano, tra le tre tecniche testate, la microabrasione con pomice e acido cloridrico al 18% che minimizza a lungo termine il danno estetico causato dalla demineralizzazione dello smalto. Bisogna però prestare molta attenzione e seguire in modo rigoroso il protocollo consigliato dalle case produttrici per il potenziale erosivo e abrasivo di questa tecnica. In particolare valutare il tipo di acido usato, la sua concentrazione e pH, il tempo e il numero di applicazioni e la forza applicata. Per il trattamento delle white spot lesions vengono consigliate, inoltre, paste a base di CPP-ACP per i suoi effetti benefici sulla rimineralizzazione dello smalto. Gli sciacqui con collutori fluorati sono invece indicati, in pazienti con scarsa compliance, in particolar modo nella fase preventiva.

Come prevenire e trattare le “white spot lesions” in pazienti sottoposti a trattamento ortodontico - Ultima modifica: 2013-12-05T15:30:10+00:00 da Redazione

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