Ceramiche densamente sinterizzate

Materiali e metodi

Preparazione dei campioni
Per condurre la presente sperimentazione, 40 blocchetti di forma cubica (approssimativamente 10 mm per lato) costituiti da ceramica densamente sinterizzata sono stati selezionati ed equamente suddivisi: venti in biossido di zirconio (In-Ceram YZ, VITA Zahnfabrik) (YZ) e venti in biossido di alluminio (In-Ceram AL, VITA Zahnfabrik) (AL). All’interno di ciascun gruppo, dieci campioni sono serviti da controllo: senza applicare alcun trattamento, la superficie di cementazione è rimasta inalterata e topograficamente corrispondente, in questo modo, al solo processo di fabbricazione.

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I restanti dieci campioni sono stati sabbiati con i seguenti parametri: particelle di ossido di alluminio (Al2O3) di granulometria 110 μm; pressione di erogazione: 2,8 bar; distanza del puntale dal blocchetto: 10 mm, perpendicolarmente alla superficie; tempo: venti secondi. I campioni sono stati tutti preparati da un singolo operatore. Per lo svolgimento dei test di taglio, sono stati realizzati cilindri di resina composita ottenuti mediante stratificazione del materiale (resina microibrida Venus®, Heraeus Kulzer) all’interno di rondelle metalliche standardizzate (figura 2A) di diametro 4 mm e altezza 2 mm. Il composito è stato fotopolimerizzato per un tempo di 40s a intensità di illuminazione costante (600mW/cm2). L’area di adesione è stata demarcata per mezzo di dischi adesivi in polietilene, dotati di foro centrale dello stesso diametro delle rondelle (4 mm).

Procedura di cementazione
La superficie di cementazione è stata dapprima detersa per mezzo dell’azione di acido ortofosforico (H3PO4) per 10s; successivamente, il primer dedicato (Clearfil® Ceramic Primer, Kuraray Medical Inc.) contenente 10-MDP è stato applicato a tutti i blocchetti in ceramica e soffiato con siringa ad aria (per 5s) al fine di permettere l’evaporazione del solvente (etanolo) (figura 2B). Clearfil® Esthetic Cement (Kuraray Medical Inc.) è stato quindi utilizzato, secondo le prescrizioni della Casa produttrice, per la cementazione: dopo il posizionamento di un sottile film di materiale tra il cilindro di resina e la superficie dei blocchetti in ceramica, è stata applicata una pressione standardizzata e costante (forza di 40N), utilizzando un morsetto dedicato (facilitazione dello scorrimento e assottigliamento del cemento).

Dopo un’iniziale fase di autopolimerizzazione e l’eliminazione degli eccessi di cemento, i blocchi sono stati irradiati con luce fotopolimerizzante (2 cicli da 40 secondi), assicurando la completa conversione dei monomeri resinosi. Le composizioni chimiche del cemento utilizzato e del suo corrispettivo primer sono elencate in tabella 1. Tutti i campioni cementati (figura 2C) sono stati conservati in soluzione fisiologica a una temperatura di 37 °C per 7 giorni.

2. Preparazione dei campioni: A) riempimento delle rondelle di composito; B) decontaminazione dei blocchi in ceramica densamente sinterizzata e successiva applicazione del primer che conferisce un aspetto opaco alla superficie; C) campione pronto per essere sottoposto al test SBS (shear bond
strength test).

SBS Test e analisi statistica
Terminato il periodo di conservazione, la forza di adesione del cemento alla ceramica è stata valutata attraverso un test di resistenza al taglio (shear bond strength test, SBS), condotto utilizzando una macchina universale (Instron machine), con velocità di discesa della lama di 0,5 mm/min. Le misure, effettuate elettronicamente al distacco della porzione rondella-composito, sono state registrate in N e convertite in MPa. Per processare i dati ottenuti si è utilizzato il software SPSS® 17 (Mac OS X). Calcolate le medie dei campioni e le deviazioni standard, è stata condotta l’analisi della varianza (ANOVA, livello di significatività: p = 0,05) per l’identificazione delle differenze tra i due gruppi di studio.

Analisi dei distacchi
Per ciascun campione è stata eseguita un’analisi dell’interfaccia mediante stereomicroscopio (Leica mz12, Weitzlar, Germania), utilizzato a un ingrandimento di 25x, per distinguere i distacchi adesivi dalle fratture coesive.

Risultati

Una rappresentazione grafica dei risultati è proposta in figura 3; medie, deviazioni standard e test ANOVA sono elencati nelle tabelle 2 e 3. Per il gruppo YZ non è stata individuata alcuna differenza statisticamente significativa tra i due trattamenti di superficie; tuttavia, nei controlli si sono ottenuti valori medi di adesione lievemente superiori (19,44 ± 5,11 MPa) rispetto alla sabbiatura (18,68 ± 4,19 MPa), conservando una dispersione simile dei risultati. In entrambi i casi, per il biossido di zirconio, la forza del legame adesivo si è rivelata soddisfacente.

Al contrario, nel gruppo AL, la comparazione tra il trattamento di abrasione e i controlli ha evidenziato differenze statisticamente significative (p = 0,0430); all’interno del sottogruppo che ha ricevuto la sabbiatura si sono registrati i valori di resistenza al taglio più elevati della presente indagine, sia assoluto (40,07 MPa) sia medio (23,31 ± 9,35 MPa), quest’ultimo associato a una elevata deviazione standard. Per il biossido di alluminio, il sottogruppo controllo ha restituito i valori più bassi. L’analisi allo stereomicroscopio ha permesso di osservare una prevalenza di distacchi misti (adesivi puri o coesivi nello spessore del materiale da cementazione).

Continua …

Ceramiche densamente sinterizzate - Ultima modifica: 2009-10-28T12:28:06+00:00 da Redazione

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