Carico immediato con impianti Neoss

17. La corona definitiva in oro-ceramica.
Riassunto

Nell’introduzione viene eseguita un’attenta analisi della letteratura sulle metodiche di carico immediato e precoce applicate agli impianti osteointegrati. Viene quindi introdotto il protocollo clinico utilizzando i nuovi impianti Neoss; due casi clinici, uno di sella edentula monolaterale e uno di dente singolo sono descritti in dettaglio. Particolare importanza viene attribuita alla necessità di ottenere un’ottima stabilità primaria dell’impianto, nonché al monitoraggio costante degli impianti mediante la metodica non invasiva della frequenza di risonanza (RFA).

Summary

Immediate loading with Neoss implants: operative protocol and clinical cases

In the introduction is performed a careful analysis of the literature on the immediate/early function procedures applied to osseointegrated implants. Then, the clinical protocol using the new Neoss implants is described; two clinical cases, one partial ridge and one single tooth are presented in detail. Great importance is attributed to the need to achieve a good primary implant stability as well as the constant implant monitoring by means of a non-invasive method, the resonance frequency analysis (RFA).

di Leonardo Vanden Bogaerde

1. Impianto Neoss.

Negli ultimi anni, la pratica clinica implantologica si è arricchita di nuove possibilità operative, il carico immediato o precoce, cioè la possibilità di sottoporre un impianto al carico occlusale più precocemente del tradizionale e convalidato periodo di 3-6 mesi.

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In realtà, sarebbe più corretto parlare di «funzione immediata», a indicare un carico applicato entro ore dall’installazione dell’impianto e di «funzione precoce», a indicare, invece, un carico applicato più precocemente del tradizionale periodo di 3-6 mesi1.

È preferibile parlare di «funzione» piuttosto che di «carico» in quanto spesso il carico occlusale sull’impianto è ridotto o, in taluni casi, addirittura assente.

 

Il principale vantaggio del carico immediato rispetto alla procedura tradizionale risiede nella possibilità di assicurare al paziente una riabilitazione estetica in tempi brevissimi, garantendo altresì un certo grado di funzione masticatoria. Non può essere trascurata anche l’osservazione secondo cui il carico precoce avrebbe un effetto favorevole sulla formazione e mineralizzazione dell’osso2, determinando un elevato grado di contatto osso-impianto3.

Le prime procedure di carico immediato vennero eseguite agli inizi degli anni Novanta, principalmente nella sinfisi mentoniera. I risultati di numerosi studi sperimentali4-7 hanno evidenziato un’elevatissima percentuale di successo degli impianti posizionati nella mandibola anteriore, area notoriamente caratterizzata da osso compatto. Studi successivi hanno investigato sulla possibilità di utilizzare la tecnica di carico precoce nelle zone con osso più soffice, come il mascellare superiore e, spesso, la mandibola posteriore. Inizialmente, i risultati non sono stati molto confortanti7,8 con percentuali di successo implantare inferiori alla sinfisi mentoniera.

In un tempo successivo si è, però, potuto osservare che l’utilizzo di una particolare geometria implantare e di una superficie ruvida potevano garantire delle percentuali di sopravvivenza molto elevate. In uno studio sperimentale multicentrico9 sono stati posizionati, in mascelle e in mandibole posteriori, 124 impianti con forma leggermente conica e superficie liscia e caricato gli stessi precocemente. La percentuale di sopravvivenza a 18 mesi è stata del 96,8%.

La geometria implantare è uno dei fattori fondamentali per la «stabilità primaria», cioè l’ancoraggio meccanico che si ottiene al momento dell’inserimento dell’impianto. È stato dimostrato10 che impianti provvisti di geometria leggermente conica, posizionati in un sito cilindrico, dimostrano una stabilità maggiore, valutata con la frequenza di risonanza, rispetto a impianti cilindrici. Nelle settimane successive all’installazione implantare la stabilità primaria tende a diminuire, mentre si realizza la «stabilità secondaria» cioè l’ancoraggio di tipo biologico dell’impianto nell’osso (osteointegrazione). La superficie implantare sembra giocare un ruolo importante nell’anticipare la stabilità secondaria. Uno studio controllato11 è stato condotto nella mandibola del cane, confrontando impianti con superficie liscia (machined) a impianti con superficie ruvida (oxidized), monitorati con la frequenza di risonanza.

Dopo tre settimane, gli impianti test (con superficie ruvida) mostravano valori di ISQ (quoziente di stabilità implantare) maggiori rispetto a quelli controllo (con superficie liscia). Un altro studio istomorfometrico e biomeccanico12 condotto nel coniglio, ha evidenziato che impianti con superficie ruvida mostravano, dopo sei settimane, valori più alti di contatto osso-impianto (BIC) e di removal torque rispetto a impianti con superficie liscia. Uno studio clinico multicentrico13 è stato condotto con impianti conici provvisti di superficie ruvida (oxidized). Sono stati posizionati 111 impianti in mascelle e mandibole posteriori e caricati precocemente. A 18 mesi la sopravvivenza implantare è stata del 97,1%.

Un altra ricerca comparativa14 tra impianti a superficie liscia (machined) e ruvida (oxidized), inseriti nella mandibola posteriore e caricati precocemente, ha mostrato una percentuale di successo maggiore (più del 10%) per gli impianti a superficie ruvida rispetto a quelli a superficie liscia. Recentemente, è stato proposto un nuovo tipo di impianto, Neoss System, provvisto di una forma leggermente conica nella parte apicale e di superficie ruvida. Uno studio prospettico a 18 mesi sul carico immediato con l’impiego di impianti Neoss è stato appena concluso15. Gli autori hanno trattato 21 pazienti con un totale di 69 impianti posizionati nel mascellare superiore e nella mandibola posteriore e caricati precocemente entro un massimo di 7 giorni.

Tutti gli impianti sono stati monitorati costantemente mediante radiografie e soprattutto con la frequenza di risonanza (Osstell Mentor). Nel protocollo sono stati inclusi anche siti post-estrattivi immediati e zone soggette a rigenerazione ossea guidata (guided bone regeneration, GBR). Dopo un periodo di osservazione di 18 mesi si è avuto un solo fallimento con una percentuale di sopravvivenza implantare del 98,5%. Scopo del presente lavoro è quello di mostrare la tecnica operativa di carico immediato con impianti Neoss.

Continua …

Carico immediato con impianti Neoss - Ultima modifica: 2009-10-28T08:36:02+00:00 da Redazione

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