Aspetti applicativi nell’ortodonzia invisibile con aligner

DM_il dentista moderno_ortodonzia invisibile

Con il nuovo millennio, la cosiddetta ortodonzia invisibile ha conosciuto un forte sviluppo clinico e commerciale. Il concetto di base è la sostituzione delle tradizionali applicazioni fisse con clear aligner, ovvero mascherine termoformate in plastica trasparente, che ricoprono l’arcata in gran parte o interamente, da sostituire secondo tappe operative ben delineate. Concettualmente, tale metodica favorisce il comfort del paziente soprattutto sul piano estetico e facilita l’igiene domiciliare, che nell’arco della terapia ortodontica ha un ruolo di particolare importanza. In passato, la terapia rappresentava un’opzione assai limitata, impiegabile in una ristretta casistica, laddove fossero desiderati movimenti dentali ridotti. Oggi invece, posto che la valutazione del singolo paziente attiene esclusivamente al curante e che comunque sono disponibili diverse forme di trattamento basate sugli aligner, si può affermare che tali prodotti siano impiegabili nel trattamento della maggior parte delle malocclusioni. Verranno ora illustrate alcune fra le più rilevanti, con riferimento alle possibili problematiche che possono insorgere durante il trattamento e alle relative soluzioni.

Open bite anteriori: le metodiche fisse permettono il trattamento tramite intrusione degli elementi posteriori, estrusione degli anteriori o entrambe. L’impiego degli aligner può in questo caso essere anche combinato e favorisce particolarmente l’intrusione posteriore, che beneficia di un maggiore controllo del tipping, con estrusione relativa delle cuspidi linguali.

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Deepbite: i casi di morso profondo vengono generalmente trattati con intrusione anteriore, movimento non sempre semplice per gli aligner: se necessario, è comunque possibile allestire un ancoraggio tradizionale a livello dei premolari, con l’aligner che funge da guida sul versante linguale.

Parlando di chiusura degli spazi postestrattivi, soprattutto nel caso sia richiesto un movimento di mesializzazione, l’obiettivo generale è il mantenimento della direzione delle radici – soprattutto se lunghe – prevenendo la tendenza all’inclinazione. In questi casi l’aggiunta di applicazioni fisse permette di monitorare il punto di applicazione delle forze. Recentemente, Invisalign® ha sviluppato applicazioni per quei casi in cui, al contrario, sia richiesta chiusura dello spazio postestrattivo del primo premolare tramite distalizzazione degli anteriori.

Crossbite: l’elemento di difficoltà è spesso determinato dalla profondità del morso. Quando questa è contenuta intorno ai 2-3 mm, è solitamente possibile risolvere crossbite anteriori e posteriori con la sola applicazione degli aligner. Al di sopra di questa soglia, potrà essere necessario applicare ad esempio dei bite ramp controlaterali sull’aligner stesso, di modo da recuperare la verticalità dell’elemento in cross.

In conclusione, ribadendo l’ampiezza delle applicazioni cliniche degli aligner, va osservato come il prevedere possibili eventi correlati permetta di riorganizzare facilmente il trattamento, ad esempio con l’impiego di tecniche combinate.

Aspetti applicativi nell’ortodonzia invisibile con aligner - Ultima modifica: 2017-06-10T08:29:28+00:00 da redazione

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