Frattura di impianto: aggiornamento clinico ed epidemiologico
Una complicanza non comune ma comunque degna di essere contemplata: un recente studio fornisce una prospettiva di follow-up a lungo termine al fine di indicare l'incidenza e inquadrare i pattern più ricorrenti con i quali si presenta la frattura di impianto.
L’impiego dei sostituti dentinali sulla dentina affetta
Negli ultimi anni la terapia conservativa ha beneficiato delle accresciute conoscenze sui meccanismi eziopatogenici della malattia cariosa. Nel caso di lesioni cariose profonde, sono oggi disponibili sostituti dentinali, apponibili sulla dentina affetta. Tali prodotti hanno anche effetti benefici sulla polpa e, quando utilizzati a tale scopo, difficilmente vengono posizionati su una dentina completamente libera.
Associazione tra flusso salivare e rischio di candidosi
Il fluido salivare ricopre un ruolo fondamentale nella salute e nella funzionalità dell'organo stomatognatico. Esso ha una valenza composita: ha funzione protettiva della demineralizzazione...
Evoluzione nei materiali dentari: zirconia monolitica ad alta traslucenza
La ripetibilità di risultati di eccellenza in termini estetici e funzionali nell'ambito della riabilitazione protesica deriva certamente dall'impegno dei clinici nella definizione dei protocolli...
Diagnostica bidimensionale e tridimensionale nei casi di inclusione del canino superiore
Con un'incidenza compresa tra 1 e 3%, l'inclusione del canino superiore costituisce un quadro relativamente comune, secondo solo al terzo molare. Al fine di programmare un approccio terapeutico, la diagnostica radiografica richiede di essere accurata. Un raffronto tra OPT e CBCT.
Sierologia nello studio della perimplantite nei soggetti obesi
La proteina C reattiva rappresenta un marcatore di infiammazione sistemica di basso grado, associato sia all'obesità che alla malattia parodontale. Livelli elevati di PCR implicano l'aumentata produzione di alcune citochine implicate nella distruzione del parodonto. Un recente studio retrospettivo cross-sezionale ha vagliato i parametri clinici e radiografici della perimplantite in pazienti con diversi livelli di obesità, correlandoli con i relativi livelli sierici di PCR.
Impianti corti: indicazioni a medio termine
La tematica degli impianti corti si trova a essere da alcuni anni oggetto di dibattito a cominciare dalla tipologia di impianti che rientrano all'interno della definizione. L'uso di tali prodotti avrebbe diversi vantaggi, primo fra tutti quello di ridurre la necessità di interventi preimplantari di bone augmentation. I dati parlano di un aumento dell'interesse e sono pertanto meritevoli di raffronto con le evidenze scientifiche.
Perio medicine: aterosclerosi
Negli ultimi anni sono stati compiuti diversi lavori scientifici nell'ambito della cosiddetta perio medicine, ovvero quella branca che collega la malattia parodontale con alcune delle condizioni sistemiche di maggiore impatto in termini epidemiologici. In questo ambito rientra ad esempio un interessante lavoro condotto dal gruppo di Kim che correla la parodontite con l'aterosclerosi e, quindi, con le principali affezioni cardiovascolari.
Metodiche di decontaminazione delle superfici implantari: risultati di uno studio in vitro
L'esplosione della pratica implantare degli ultimi anni ha drasticamente migliorato l'approccio riabilitativo delle diverse forme di edentulia. Dall'altra parte, è sempre importante sottolineare che i trattamenti implantoprotesici, pur soggetti a tassi di successo e di sopravvivenza ampiamente soddisfacenti, richiedono controllo e manutenzione regolari.
Applicazione di tecniche recenti nella gestione di anatomie canalari complesse e non comuni
Le innovazioni tecniche in ambito endodontico hanno reso possibile l'approccio ad anatomie canalari complesse e inconsuete, che si discostano dalle morfologie normali e che spesso, nel passato, non venivano semplicemente riconosciute. Ne è un esempio questo caso di un primo premolare inferiore dotato di 2 radici e 4 distinti canali.
Predire la perdita dentale correlata a problemi parodontali: l’LTO index
È questo uno dei principali limiti prognostici in parodontologia. Gli indici prognostici attualmente disponibili sono maggiormente incentrati sui rischi dentali, non tenendo sufficientemente in considerazione i fattori patient-related. Un recente studio ha analizzato i fattori predittivi dell'outcome a lungo termine (LTO) dei pazienti in mantenimento parodontale, ricavandone un indice prognostico che potrebbe arricchire l'attuale modello predittivo.
Vite da trazione ortodontica nel ramo mandibolare
La presenza di molari inclusi e orizzontalizzati costituisce un quadro complesso, non approcciabile con le metodiche ortodontiche di base. I terzi molari sono gli...
Aggiornamento della classificazioni dell’anatomia canalare
La diffusione dei sistemi ottici di ingrandimento, soprattutto nella tipologia wearable, dunque occhiali, ma anche dei microscopi operatori ha accresciuto la consapevolezza dei clinici nei...
Implicazioni cliniche della nuova classificazione della malattia parodontale
Nella recente classificazione della malattia parodontale lo staging riprende i concetti di severità ed estensione, introducendo il dato della difficoltà di trattamento del singolo paziente e superando i vecchi concetti di parodontite cronica e aggressiva.
Estrazione precoce del primo molare permanente
Trovarsi ad approcciare pazienti pediatrici affetti da lesioni cariose severe a livello dei primi molari rappresenta una prospettiva possibile, anche se ovviamente non auspicabile. Anche l'estrazione del primo molare permanente talvolta è una soluzione contemplabile. Una scelta terapeutica radicale dev'essere a sua volta soppesata alle possibili conseguenze.
Clear aligner: opzione percorribile per il morso aperto anteriore
La richiesta di un trattamento ortodontico, soprattutto nel soggetto adulto, è spesso mossa da esigenze di predominante natura estetica. Ciò rappresenta senza dubbio una delle ragioni che hanno mosso l'interesse dei pazienti nei confronti della cosiddetta ortodonzia invisibile, oggi contemplabile come alternativa all'ortodonzia convenzionale, in attesa di ulteriori e specifici sviluppi, oltre che risultati a lungo termine.