Nuove evidenze sulla gestione dei tessuti molli in implantologia postestrattiva
L'implantologia immediata ha acquisito grande interesse e garantisce ormai anche una predicibilità analoga a quella della chirurgia del sito postestrattivo guarito. Un interessante studio ha valutato gli effetti sulla zona frontale dell'arcata superiore di un protocollo combinato fra chirurgia implantare immediata e flapless, con inserimento di sostituto osseo bovino addizionato a collagene, e provvisorizzazione immediata.
Conseguenze dello scaling sulla superficie implantare
L'approccio alla mucosite, così come quello alla perimplantite, si rifanno in maniera basilare al trattamento di gengivite e parodontite, partendo con la cosiddetta terapia causale (scaling e root planing). Un recente studio ha indagato le conseguenze delle manovre routinarie di scaling sulla superficie dell'impianto.
Adesione nei compositi lavorati CAD/CAM
Uno degli aspetti più interessanti riguardante la metodica CAD/CAM è rappresentato dalla versatilità che le sistematiche attuali sono in grado di offrire: si spazia dalle diverse tipologie di ceramica alle resine. composite, PMMA, comprese le ceramiche ibride.
L’uso dei corticosteroidi nella gestione del dolore in endodonzia: stato dell’evidenza
Il dolore postoperatorio susseguente a trattamento endodontico ha un'incidenza fra 3 e 58% e viene controllato principalmente mediante l'uso dei FANS. L'uso dei corticosteroidi è invece piuttosto ridotto...
Trattamento non chirurgico della III classe scheletrica: aggiornamenti scientifici da una revisione sistematica della...
Il trattamento della malocclusione di III classe scheletrica costituisce una delle grandi sfide e, in molti casi, un limite della pratica ortodontica. Nel paziente in crescita l'approccio prevede la possibilità di addizionare una terapia ortopedica: sono contemplate protrusione mandibolare, regolazione funzionale e chin cup...
Resistenza alla frattura di faccette in disilicato di litio a livello dei premolari: risultati...
Le faccette veneer in materiale ceramico garantiscono una forte vocazione cosmetica e si prestano ad essere applicate anche in contesti di discolorazione irreversibile, malformazioni e fratture a carico degli elementi anteriori. D'altra parte, è indispensabile che restauri di questo tipo garantiscano affidabilità in termini prospettici di durevolezza.
II classi: compositi vs. tecnica atraumatica con cemento vetroionomerico ad alta viscosità
L'avanzamento in termini di procedure, tecnologie e materiali ha favorito l'affermazione di nuovi protocolli riabilitativi in odontoiatria conservativa. Si faccia riferimento ad esempio alle cosiddette terapie minimamente invasive, che prevedono un'approccio estremamente conservativo nei confronti delle lesioni cariose precoci...
Collutori e antisettici orali: cosa dice la letteratura
La terapia non chirurgica continua a costituire la prima linea nell’approccio alla malattia parodontale attraverso il controllo della placca. Al fine di prolungare gli effetti sul microbiota orale, può essere addizionata alla somministrazione di antisettici ad azione topica.
Impianti corti: alternativa o adiuvante al sinus lift?
Due revisioni sistematiche con meta-analisi che hanno considerato in maniera diametralmente opposta il rapporto tra impianti corti e rialzo di seno. Da una parte, gli impianti corti come alternativa al sinus lift con posizionamento di impianti a normale lunghezza, dall'altra l'uso di impianti corti nel contesto dello stesso rialzo.
Piccolo glossario di semeiotica ortopantomografica
La terminologia specialistica in ambito medico, al fine di descrivere l'aspetto clinico o radiografico tipico o quantomeno ricorrente di una patologia, usa da sempre...
Riabilitazioni di II classe: diagnosi precoce e restauri minimamente invasivi
Nell'approccio alla malattia cariosa, la diagnosi precoce sta diventando una componente sempre più importante ai fini di ottimizzarne la gestione clinica.
In particolare, le sedi...
Scopi e regole di compilazione della cartella parodontale
La cartella clinica parodontale presenta una struttura peculiare e contiene numerosi elementi, non esclusa la segnalazione dei miglioramenti del paziente, l’aderenza alle indicazioni fornite e l’attitudine a presentarsi ai controlli. Quali sono gli step per la sua compilazione?
Dente trattato endodonticamente in sede frontale e il perno in fibra
Il dente trattato endodonticamente diviene più delicato ed è maggiormente esposto a fratture e complicanze. L'obiettivo di un trattamento è la risoluzione della problematica contingente e, allo stesso modo, il ripristino della futuribilità del dente malato. La restaurativa post-endodontica rimane un oggetto di dibattito importante, soprattutto nelle sedi frontali, laddove è particolarmente rilevante un terzo target, ovvero il ripristino dell'anatomia dentale e, con essa, della normale estetica.
Fattori che influenzano l’insorgenza di carie interprossimali
I siti interprossimali rappresentano una delle sedi a maggior rischio di infiltrazione cariosa. Il gruppo di lavoro di Pokhojaev ha proposto recentemente un interessante studio dei meccanismi di logoramento delle superfici interprossimali, che si trovano esposte alle forme masticatorie ma anche alla pressione dei tessuti molli e a diversi altri stimoli meccanici, oltre, naturalmente, al contatto con l'elemento adiacente.
Diabete e parodontite: serve un approccio multidisciplinare
Un Congress report per consigliare adeguatamente i pazienti odontoiatrici.
La gestione del diabete non può più essere affidata ai soli specialisti ma deve coinvolgere diverse...
L’importanza della terapia parodontale non si vede solo in bocca
La perio-medicine è quella disciplina che studia le possibili correlazioni tra la malattia parodontale e alcune patologie. La ricerca in questo ambito è fra...