ANDI vuole tutele per i pazienti dei centri: servono uguali diritti per tutti

Gianfranco Prada, Presidente di ANDI Nazionale

Sono a chiedervi un sostegno verso la nostra battaglia che punta ad estendere i diritti dei pazienti che si rivolgono ai dentisti liberi professionisti anche a quelli che scelgono le “Catene odontoiatriche” organizzate in società di capitale” è quello che si legge nel comunicato (che potete leggere per intero qui http://www.andi.it/files/2016/02/ANDI_lettera-alle-Ass.-Consumatori-su-Ddl-Concorrenza_02.02.16.pdf) che il Presidente ANDI Gianfranco Prada ha inviato alle principali Associazioni dei Consumatori Italiane al fine di chiedere il loro appoggio in questa lotta per i diritti dei pazienti odontoiatrici.

Le differenze tra la regolamentazione della società di capitale (i centri dentistici) e dell’odontoiatra sono molteplici. Ne riportiamo di seguito alcuni esempi che mostrino il diverso trattamento che viene riservato ai pazienti che si dovessero affidare agli uni o agli altri.

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In caso di danno, un paziente che si è rivolto ad uno studio professionale gestito da un dentista iscritto all’albo potrà ottenere un risarcimento anche 10 anni dopo la chiusura dello studio. In questo caso, il professionista dovrà rispondere con il suo patrimonio personale.

In caso di chiusura della società proprietaria del centro odontoiatrico i pazienti vengono lasciati con le cure da terminare e, in caso di contenzioso, la società risponde solamente per il capitale sociale versato (poche migliaia di euro).

Un altro problema riguarda i trattamenti odontoiatrici mal eseguiti che si manifestano dopo alcuni anni. “Quando nasceranno i problemi i centri odontoiatrici dove erano state eseguite molto probabilmente neppure ci saranno più”, ha riflettuto Prada.

Per quanto riguarda invece l’aspetto pubblicitario, il dentista deve rispettare le regole imposte dall’Ordine professionale, mentre le società, in quanto spesso non pubblicizzano lo studio ma il marchio, non sono obbligate a sottostare alle medesime imposizioni.

Prada ha dichiarato che servono “regole certe e chiare che tutelino i pazienti da truffe e terapie che puntano al profitto ed a logiche commerciali e non alla cura; li tutelino in caso di chiusura dei centri ed in caso di cure mal eseguite”. “Gli emendamenti proposti – ha aggiunto – non fanno altro che estendere le tutele che i cittadini oggi hanno, rivolgendosi per le cure ad un dentista libero professionista, anche ai pazienti che scelgono di farsi curare in una clinica odontoiatrica organizzata come società di capitale”.

Per essere sicuri di tutelare tutti i cittadini, ha concluso Prada, “vi chiediamo di sostenere questi emendamenti che certamente possono essere migliorati mantenendo, però, fermo il principio che li ha ispirati: fare in modo che i pazienti, sia che si rivolgano ad un dentista tradizionale sia ad un centro odontoiatrico, abbiano le stesse garanzie, siano tutelati allo stesso modo, abbiano gli stessi diritti”.

ANDI vuole tutele per i pazienti dei centri: servono uguali diritti per tutti - Ultima modifica: 2016-02-09T07:10:57+00:00 da redazione

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