Analisi di Bolton: la “proporzione aurea” dell’ortodonzia

Le dimensioni dei singoli elementi dentari e le proporzioni presenti tra le arcate sono tra i più importanti dati da considerare nella diagnostica e nella pianificazione clinica in ortodonzia. Alcune forme di malocclusioni possono infatti presentare fra le variabili predisponenti delle anomalie riguardanti la grandezza dei denti. L’analisi di Bolton, introdotta nel 1958, è utile nel valutare tale aspetto nella ricerca di eventuali sproporzioni fra le arcate. Essa sta acquistando un’utilità pratica simile a quella della cosiddetta “proporzione aurea” in protesi e odontoiatra cosmetica.

L’analisi determina il rapporto fra larghezza dell’arcata superiore e larghezza dell’arcata inferiore. Viene effettuata indirettamente – è infatti un’analisi dei modelli – sul paziente in dentizione permanente, di cui considera gli elementi fino al primo molare. Nella fattispecie, è prevista la misurazione dei diametri mesio-distali, a livello dei punti di contatto, di tutti gli elementi dagli incisivi centrali fino al primo molare. Secondi e terzi molari vengono pertanto esclusi dalla misurazione. A questo punto vengono calcolati due punteggi, ciascuno dei quali è la somma di tutti i valori di una delle due arcate. Il rapporto fra la somma delle misurazioni dell’arcata inferiore e quella dell’arcata superiore (moltiplicato per 100) costituisce l’overall ratio, il cui valore dovrebbe essere di 91.3 con una tolleranza di +/- 0.26. Un valore inferiore è indicativo di sviluppo eccessivo dell’arcata mascellare rispetto a quella mandibolare. A tale condizioni possono essere riconducibili incremento di overbite e overjet, affollamento superiore, retroinclinazione degli incisivi superiori e/o proinclinazione degli incisivi inferiori (viceversa nel caso opposto).

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Tuttavia, in ragione del peso di determinati dati, quali overbite e overjet, e della relazione fra i canini, un secondo calcolo può essere importante per leggere al meglio i risultati. La medesima proporzione viene infatti effettuata considerando solo i 6 elementi anteriori (da canino a canino). Si parlerà appunto di anterior ratio: nella fattispecie il valore ideale risulta essere quello del 77.2%. Anche in questo caso, un valore inferiore è indicativo di un diametro mascellare eccessivo e, viceversa, uno superiore può essere indicativo di un relativo eccesso del gruppo frontale inferiore o essere susseguente a iposviluppo di elementi superiori (ad esempio incisivi laterali conoidi).

Nei casi di normocclusione e di normoposizione del gruppo incisale, valori di sproporzione rispetto all’analisi di Bolton possono predisporre a rotazioni, affollamento o, al contrario, formazione di diastemi. Nella definizione della terapia bisognerà tenere conto che interventi quali stripping interprossimale, estrazioni dentarie e procedure di espansione scheletrica andranno ad alterare le proporzioni stesse.

Analisi di Bolton: la “proporzione aurea” dell’ortodonzia - Ultima modifica: 2017-07-21T07:08:13+00:00 da redazione

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